Indice dei contenuti
- Un attacco crudele e dimostrativo: chi è SECTOR16?
- Sistemi obsoleti, sicurezza assente: il vero volto delle nostre strutture
- Non solo dati: in gioco c’è la vita delle persone
- Le parole (e le accuse) degli hacker
- Ospedali: le nuove “galline dalle uova d’oro” del cybercrime
- Serve una rivoluzione digitale per salvare la sanità
Un attacco crudele e dimostrativo: chi è SECTOR16?
Il gruppo di hacktivisti SECTOR16 ha pubblicato un messaggio inquietante: “Ciao Italia! L’attacco all’ospedale è riuscito.” Ma non si tratta solo di parole.
Hanno diffuso video delle sale operatorie, immagini reali di medici al lavoro e pazienti sul tavolo operatorio, prelevate dal sistema di videosorveglianza interno di una struttura sanitaria italiana.
Non solo. Sono stati sottratti anche i dati sensibili dei pazienti, informazioni cliniche che – secondo quanto riferito – sono state richieste da altri cybercriminali, ma non vendute. Un gesto che gli stessi attaccanti definiscono “di solidarietà”, con l’obiettivo di denunciare le falle dei sistemi sanitari pubblici.
Sistemi obsoleti, sicurezza assente: il vero volto delle nostre strutture
L’analisi tecnica effettuata sul video diffuso mostra una realtà allarmante:
- Sistema operativo Windows 7 (non più supportato e vulnerabile)
- VMS (Video Management System) facilmente penetrabile
- Nomi delle stanze come IC1, MR1, LC1, Kitchen visibili
- Presenza di telecamere in reparti pediatrici con letti decorati a tema cartoni animati
Questa esposizione mette a nudo un problema ancora più grave: l’obsolescenza informatica delle nostre infrastrutture ospedaliere.
Non solo dati: in gioco c’è la vita delle persone
L’attacco in questione non ha bloccato i sistemi, ma cosa sarebbe successo se fosse stato un attacco ransomware distruttivo? Reparti paralizzati, interventi chirurgici sospesi, vite in pericolo.
Non è fantascienza. È già successo, e succederà ancora se non si cambia rotta.
Le parole (e le accuse) degli hacker
SECTOR16 ha risposto così alle accuse di cyberterrorismo:
“Non intendiamo vendere o divulgare i dati. Il nostro scopo è quello di dimostrare le falle del sistema e spronare alla responsabilità.”
Un messaggio tanto cinico quanto diretto. Gli hacker hanno affermato di voler aiutare il sistema a migliorarsi, accusando direttamente gli amministratori di sistema per la scarsa preparazione e l’assenza di controlli di sicurezza.
Ospedali: le nuove “galline dalle uova d’oro” del cybercrime
Le strutture sanitarie italiane sono da tempo nel mirino dei cybercriminali. Secondo i dati di Red Hot Cyber, la lista degli ospedali italiani colpiti da attacchi è lunga e preoccupante. Alcuni esempi:
- San Giovanni Addolorata (Roma)
- ASP Messina
- Ospedale Niguarda (Milano)
- Azienda Ospedaliera di Verona
- ULSS6 di Padova
- ASST Rhodense
- Synlab
- ASL Napoli 3
- e molti altri…
Serve una rivoluzione digitale per salvare la sanità
La soluzione esiste, ma va attuata subito:
- Abbandonare sistemi obsoleti come Windows 7
- Investire in sicurezza informatica
- Formare il personale sanitario e informatico
- Creare protocolli di emergenza efficaci
La cybersicurezza in ambito sanitario non è un lusso, è una questione di salute pubblica.
Finiamola con l’indifferenza
Non possiamo più permettere che le violazioni nei nostri ospedali vengano trattate come semplici notizie di cronaca. Il rischio è reale e immediato. Ogni minuto di ritardo può costare una vita umana.
Partecipa al dibattito: cosa ne pensi di questa situazione? La sicurezza digitale dovrebbe diventare priorità nazionale?
Questions and answers
- Cos’è successo in questo attacco informatico?
Un gruppo di hacker ha violato i sistemi di videosorveglianza di un ospedale italiano, registrando e diffondendo immagini delle sale operatorie. - Chi è il gruppo SECTOR16?
È un collettivo di hacktivisti noto per attacchi dimostrativi a infrastrutture critiche, con messaggi provocatori e intenti dichiarati “etici”. - Quali sistemi informatici erano in uso nell’ospedale?
Windows 7 e un VMS obsoleto e insicuro. - Sono stati rubati anche i dati dei pazienti?
Sì, ma secondo SECTOR16 non sono stati venduti né diffusi. - Quali sono i rischi reali di un attacco del genere?
Paralisi delle attività ospedaliere, perdita di vite umane, violazione della privacy dei pazienti. - Perché gli ospedali sono così vulnerabili?
Per la mancanza di risorse, personale formato, aggiornamenti e cultura della cybersicurezza. - Come si possono proteggere gli ospedali?
Aggiornando i sistemi, formando il personale e adottando protocolli di sicurezza informatica. - SECTOR16 ha violato un ospedale pediatrico?
Nonostante l’apparenza nei video, il gruppo nega si tratti di un ospedale pediatrico. - L’attacco è stato denunciato alle autorità?
Non ci sono ancora comunicazioni ufficiali, ma è probabile che l’incidente sia sotto indagine. - Esistono precedenti in Italia?
Sì, numerosi ospedali italiani sono stati colpiti da ransomware e attacchi informatici.