Indice dei contenuti
- Il legame con la politica: accuse di russofobia a Mattarella
- Il modus operandi degli hacker
- La risposta dell’Italia: sicurezza informatica sotto pressione
Roma 17 Febbraio 2025 – Ancora una volta, il gruppo hacker filorusso NoName057(16) ha sferrato una serie di attacchi informatici contro le infrastrutture critiche italiane.
Questa volta, nel mirino sono finiti gli aeroporti di Linate e Malpensa, i porti di Trieste e Taranto e i sistemi online di Banca Intesa San Paolo. Il metodo utilizzato è stato il DDoS (Distributed Denial of Service), con l’obiettivo di sovraccaricare i server bersaglio e renderli inaccessibili.
Il legame con la politica: accuse di russofobia a Mattarella
L’attacco non è stato solo un’operazione di cybercriminalità, ma ha assunto anche un chiaro significato politico. Nella loro rivendicazione, gli hacker hanno attaccato direttamente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, definendolo “russofobo“.
Il motivo? Le recenti dichiarazioni del Capo dello Stato, che ha paragonato l’aggressione russa in Ucraina alle strategie del Terzo Reich.
Il modus operandi degli hacker
Gli attacchi DDoS, tecnica già ampiamente utilizzata da NoName057(16), consistono nel bombardare i server di un determinato obiettivo con un’enorme quantità di traffico, inviato da una rete di computer infetti.
Questo sovraccarico rende i servizi irraggiungibili per gli utenti legittimi, creando disservizi temporanei. Tuttavia, secondo l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, questa nuova ondata di attacchi non ha provocato danni significativi alle operazioni quotidiane delle infrastrutture colpite.
La risposta dell’Italia: sicurezza informatica sotto pressione
La Polizia Postale e i tecnici dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale sono intervenuti immediatamente per mitigare gli effetti dell’attacco, riuscendo a limitare l’impatto sui servizi.
Tuttavia, questi episodi confermano ancora una volta quanto sia essenziale rafforzare la sicurezza informatica del nostro Paese, soprattutto in un periodo di tensioni geopolitiche crescenti.