Indice dei contenuti
- Autorità nazionale competente NIS 2: un pilastro per la sicurezza digitale
- Le basi normative: dalla Direttiva NIS alla NIS 2
- L’agenzia per la cybersicurezza nazionale come autorità centrale
- Obblighi per operatori e fornitori: verso un livello comune elevato
- Un investimento strategico per la cybersicurezza
- La sfida futura: armonizzare sicurezza e innovazione
Autorità nazionale competente NIS 2: un pilastro per la sicurezza digitale
La crescente complessità delle reti e dei sistemi informatici richiede un approccio coordinato alla sicurezza delle reti a livello nazionale e internazionale.
Con l’introduzione della Direttiva UE 2022/2555, nota anche come NIS 2, gli Stati membri dell’Unione Europea sono chiamati a garantire un livello comune elevato di protezione per le infrastrutture critiche.
Individuare le autorità competenti NIS in Italia è tra le prime preoccupazioni del governo che ha provveduto a normarne anche le competenze nell’ art. 10 DECRETO LEGISLATIVO 4 settembre 2024, n. 138.
Secondo tale normativa, In Italia, questa responsabilità è affidata all’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), designata come Autorità nazionale competente NIS e punto di contatto unico.
Le basi normative: dalla Direttiva NIS alla NIS 2
La Direttiva UE 2016/1148, primo quadro normativo europeo sulla network and information security, ha posto le fondamenta per identificare e proteggere gli operatori di servizi essenziali e i fornitori di servizi digitali. Tuttavia, l’evoluzione delle minacce ha reso necessaria un’armonizzazione più stringente, portando all’adozione della Direttiva UE 2022/2555 (NIS 2).
In Italia, il recepimento di queste direttive è avvenuto attraverso il Decreto Legislativo 18 maggio 2018 n. 65 e il successivo Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138, che assegnano all’ACN un ruolo centrale per:
- la supervisione dell’attuazione normativa
- la regolamentazione degli obblighi in materia di sicurezza
- la cooperazione internazionale nel contesto della Unione Europea
L’agenzia per la cybersicurezza nazionale come autorità centrale
Con l’articolo 10 del Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138, l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale viene ufficialmente riconosciuta come autorità nazionale competente NIS. Questa designazione comporta una serie di responsabilità, tra cui:
- l’individuazione degli operatori di servizi essenziali e dei fornitori di servizi digitali
- la redazione di linee guida e raccomandazioni per garantire la sicurezza delle reti
- la partecipazione al Gruppo di cooperazione NIS e ad altre iniziative europee
- la gestione del punto di contatto unico per facilitare la cooperazione transfrontaliera tra le autorità
Il compito dell’ACN non si limita al livello nazionale: l’agenzia agisce come nodo strategico per garantire la continuità operativa delle infrastrutture altamente critiche e promuove uno scambio efficace di informazioni con partner europei e internazionali.
Obblighi per operatori e fornitori: verso un livello comune elevato
La NIS 2 amplia l’ambito di applicazione rispetto alla precedente Direttiva, includendo non solo gli operatori di servizi essenziali, ma anche organizzazioni private e pubbliche che svolgono funzioni altamente critiche. In particolare, gli obblighi in materia di sicurezza riguardano:
- l’adozione di misure preventive contro attacchi informatici
- la gestione dei rischi per le reti e i sistemi
- la notifica tempestiva degli incidenti alle autorità competenti NIS
Le nuove norme richiedono un’attenzione particolare da parte della pubblica amministrazione, che deve adeguarsi agli standard europei per prevenire disfunzioni nei servizi essenziali.
Un investimento strategico per la cybersicurezza
La designazione dell’ACN come autorità nazionale competente NIS non è solo un adeguamento formale. Il legislatore ha previsto un finanziamento annuale di 2 milioni di euro a partire dal 2025 per sostenere le attività dell’Agenzia. Questo investimento è essenziale per garantire un’implementazione efficace della normativa e per rafforzare la sicurezza delle reti su scala nazionale.
Inoltre, l’ACN collabora con altre autorità nazionali competenti e istituzioni europee, come l’ENISA, assicurando che l’Italia sia pienamente integrata nel panorama della sicurezza digitale dell’Unione.
La sfida futura: armonizzare sicurezza e innovazione
L’applicazione della NIS 2 richiede uno sforzo collettivo per conciliare sicurezza e innovazione. Gli operatori di servizi essenziali e i fornitori di servizi digitali devono adeguarsi a requisiti sempre più stringenti, ma questa rappresenta un’opportunità per rafforzare la fiducia degli utenti nei servizi digitali.
La Presidenza del Consiglio e le altre istituzioni italiane hanno il compito di promuovere una cultura della cybersicurezza, sensibilizzando sia il settore pubblico che quello privato sull’importanza di proteggere le infrastrutture critiche.
Domande e risposte
- Che cos’è la Direttiva NIS 2?
La Direttiva UE 2022/2555, o NIS 2, aggiorna il quadro normativo europeo per la sicurezza delle infrastrutture digitali critiche.
- Qual è l’autorità nazionale competente NIS in Italia?
È l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, designata con il decreto legislativo 4 settembre 2024, n. 138.
- Cosa sono i punti di contatto unici?
Sono strutture che facilitano la cooperazione tra Stati membri per la gestione della sicurezza informatica a livello europeo.
- Chi sono gli operatori di servizi essenziali?
Sono organizzazioni che forniscono servizi fondamentali per la società, come energia, trasporti e sanità.
- Quali sono gli obblighi in materia di sicurezza?
Prevedono la gestione dei rischi e la notifica tempestiva degli incidenti alle autorità competenti NIS.
- Cosa fa il Gruppo di cooperazione NIS?
Coordina gli sforzi degli Stati membri per migliorare la sicurezza delle infrastrutture digitali a livello europeo.
- Quali sono i riferimenti normativi per la NIS in Italia?
I principali sono il Decreto Legislativo 18 maggio 2018 n. 65 e il Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138.
- Qual è il ruolo dell’ENISA nella NIS 2?
L’ENISA fornisce supporto tecnico e promuove la cooperazione tra gli Stati membri.
- Cosa prevede il livello comune elevato di sicurezza?
L’armonizzazione delle misure di sicurezza per proteggere le infrastrutture critiche in tutta l’Unione Europea.
- Come vengono finanziate le attività dell’ACN?
Con uno stanziamento annuale di 2 milioni di euro dal 2025, come previsto dal Decreto Legislativo 4 settembre 2024, n. 138.