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Che cos’è lo Zero Trust 

La sicurezza informatica moderna richiede un cambiamento di paradigma, e l’approccio Zero Trust è una risposta efficace alle nuove sfide digitali. Basato sul principio "non fidarti mai, verifica sempre", questo modello supera il tradizionale concetto di protezione perimetrale, garantendo un controllo continuo sugli accessi e la protezione dei dati sensibili.

Un modello di sicurezza informatica

Indice dei contenuti

  • Zero Trust: significato e origini 
  • L’approccio Zero Trust: come funziona 
  • I vantaggi del modello Zero Trust per le aziende 
  • Come implementare il modello Zero Trust nella tua organizzazione 
  • Il futuro delle soluzioni Zero Trust 

La sicurezza informatica moderna richiede un approccio radicalmente diverso rispetto ai modelli tradizionali. L’approccio Zero Trust rappresenta una delle migliori risposte alle sfide poste dalla trasformazione digitale e dall’aumento delle minacce informatiche.

Ma cosa significa Zero Trust? Questo articolo esplora il modello Zero Trust, le sue caratteristiche e come implementare soluzioni di sicurezza efficaci per ridurre la superficie di attacco e proteggere i dati sensibili delle aziende. 

Zero Trust: significato e origini 

Per comprendere l’approccio Zero Trust è importante partire dal suo significato. Il termine “Zero Trust” è stato coniato dall’analista John Kindervag nel 2010 con il principio fondamentale del “non fidarti mai, verifica sempre”. Questo approccio nasce per superare il modello tradizionale “a castello e fossato”, che proteggeva solo il perimetro della rete.

Oggi, con l’aumento dei carichi di lavoro distribuiti su cloud e l’uso di reti aziendali ibride, l’architettura Zero Trust si concentra sull’identità degli utenti e sul controllo continuo delle richieste di accesso

L’approccio Zero Trust: come funziona 

L’approccio Zero Trust si basa su alcuni principi chiave: 

  • Autenticazione continua
    Ogni richiesta di accesso viene verificata in tempo reale. Non importa se proviene dall’interno o dall’esterno della rete aziendale. 
  • Principio del privilegio minimo
    Agli utenti viene concesso solo l’accesso sicuro a ciò di cui hanno realmente bisogno. 
  • Segmentazione della rete
    La rete viene suddivisa per limitare il movimento laterale di eventuali minacce. 
  • Monitoraggio continuo
    Tutte le attività sono tracciate e analizzate per individuare comportamenti sospetti. 

In questo modo, il modello Zero Trust riduce al minimo il rischio di attacchi, proteggendo i dati sensibili e garantendo un approccio alla sicurezza basato sulla verifica costante. 

I vantaggi del modello Zero Trust per le aziende 

Adottare un’architettura Zero Trust offre diversi vantaggi concreti: 

  • Protezione dei dati sensibili
    L’implementazione di policy rigorose garantisce che solo utenti autorizzati possano accedere a informazioni critiche. 
  • Riduzione della superficie di attacco
    La segmentazione e il controllo delle identità riducono le aree vulnerabili agli attacchi. 
  • Sicurezza nei carichi di lavoro cloud
    Con l’aumento delle applicazioni SaaS e delle infrastrutture ibride, il modello di sicurezza Zero Trust assicura un controllo costante. 
  • Miglior gestione delle identità
    L’integrazione con soluzioni di gestione dell’identità rende più semplice monitorare e proteggere l’accesso sicuro agli asset aziendali. 

Esempio
L’adozione di soluzioni Zero Trust da parte di grandi organizzazioni come Google, che ha sviluppato il framework BeyondCorp per eliminare il perimetro di rete tradizionale. 

Come implementare il modello Zero Trust nella tua organizzazione 

Implementare un’architettura Zero Trust richiede un approccio graduale, sistematico e personalizzato, poiché ogni organizzazione ha esigenze e infrastrutture diverse. Non è una soluzione plug-and-play, ma una strategia Zero Trust che si sviluppa passo dopo passo combinando tecnologie, policy e processi. Vediamo più nel dettaglio come procedere per adottare un approccio Zero Trust efficace. 

Identificare le risorse critiche 

Il primo passo per implementare il modello Zero Trust è identificare i dati sensibili, le applicazioni e i sistemi aziendali più critici. Questo processo richiede un’analisi approfondita della rete aziendale, dei carichi di lavoro e dei processi aziendali:

  • classifica le risorse in base alla loro sensibilità e criticità;
  • determina chi (umano o non umano) ha bisogno di accedere a ciascuna risorsa e in quali circostanze;
  • identifica eventuali vulnerabilità o superfici di attacco esistenti all’interno della tua infrastruttura. 

Esempio
I dati finanziari, le informazioni sui clienti o gli asset critici di produzione richiedono un livello di protezione particolarmente elevato. 

Implementare l’autenticazione multifattoriale (MFA) 

L’autenticazione multifattoriale è uno dei pilastri fondamentali del modello Zero Trust. Consente di verificare l’identità degli utenti utilizzando più fattori di autenticazione, come password, token, dati biometrici o autenticazioni temporanee:

  • implementa MFA per proteggere le risorse aziendali più critiche;
  • usa meccanismi di autenticazione avanzata, come il just-in-time access, che concede accesso solo quando necessario e per un tempo limitato;
  • richiedi autenticazioni aggiuntivi (step-up authentication) per le richieste di accesso sensibili. 

L’utilizzo dell’MFA riduce notevolmente il rischio di compromissione delle credenziali e garantisce un accesso sicuro

Segmentare la rete aziendale 

La segmentazione della rete è un elemento chiave per limitare il movimento laterale di un attacco. In un ambiente Zero Trust, la rete viene suddivisa in micro-segmenti isolati, in modo che un eventuale aggressore non possa spostarsi facilmente tra diverse aree.

  • Suddividi la rete in base a utenti, dispositivi e risorse sensibili;
  • applica policy di accesso rigorose per ogni segmento;
  • implementa perimetri definiti tramite software che controllano l’accesso sicuro indipendentemente dalla posizione dell’utente. 

Questa segmentazione rende più difficile per i cybercriminali spostarsi all’interno della rete aziendale.

Esempio
Un utente che accede a un’applicazione HR non dovrebbe avere accesso ai sistemi finanziari. 

Soluzioni di sicurezza Zero Trust

Monitorare l’attività degli utenti e dei dispositivi 

L’approccio Zero Trust si basa sul monitoraggio continuo dell’attività di utenti, dispositivi e processi. Ogni richiesta di accesso deve essere controllata in tempo reale e analizzata alla ricerca di comportamenti sospetti o anomalie. 

  • Implementa soluzioni di monitoraggio che utilizzano intelligenza artificiale e machine learning per rilevare attività anomale;
  • monitora costantemente il comportamento degli utenti privilegiati e degli endpoint connessi alla rete;
  • imposta alert per attività non autorizzate, come tentativi di accesso a dati sensibili o trasferimenti insoliti. 

Esempio
Un utente che normalmente accede a una risorsa da una posizione geografica potrebbe destare sospetti se tenta di accedere da un’altra area improvvisamente. Questo monitoraggio aiuta a individuare potenziali attacchi in tempo reale. 

Applicare il principio del privilegio minimo 

Uno dei cardini del modello Zero Trust è il principio del privilegio minimo, che garantisce che ogni utente o dispositivo abbia accesso solo alle risorse necessarie per svolgere le proprie attività, niente di più. 

  • Configura policy di accesso basate su attributi come ruolo, identità, dispositivo o posizione; 
  • limita l’accesso alle risorse sensibili per utenti non autorizzati;
  • utilizza strumenti di gestione dell’identità (IAM) per controllare e verificare i permessi di ciascun utente. 

Esempio
Un amministratore IT dovrebbe avere accesso solo ai sistemi per i quali ha responsabilità diretta e per un tempo limitato, riducendo così la possibilità di errori umani o abusi delle credenziali. 

Integrare soluzioni di sicurezza avanzate 

L’implementazione di un’architettura Zero Trust richiede l’integrazione di diverse soluzioni di sicurezza, come: 

  • sistemi IAM (Identity and Access Management) per la gestione dell’identità e degli accessi; 
  • PAM (Privileged Access Management) per proteggere gli accessi privilegiati;
  • soluzioni di endpoint protection per garantire che i dispositivi connessi siano sicuri e aggiornati;
  • tecnologie di network segmentation e firewall intelligenti per proteggere i segmenti di rete;

Queste soluzioni lavorano insieme per verificare continuamente chi possa accedere a cosa, con quale dispositivo e in quali condizioni. 

Formazione e cultura aziendale 

Infine, l’adozione di un approccio Zero Trust non riguarda solo le tecnologie ma anche le persone. È essenziale promuovere una cultura della sicurezza informatica all’interno dell’organizzazione. 

  • Forma i dipendenti sulle best practice di sicurezza;
  • sensibilizza sulle minacce informatiche e sui rischi legati all’accesso non autorizzato;
  • implementa policy chiare su come devono essere gestite le credenziali e i dispositivi.

Creare una cultura aziendal di “non fidarti mai, verifica sempre” tra i dipendenti è fondamentale per il successo del modello di sicurezza Zero Trust

Il futuro delle soluzioni Zero Trust 

Con l’evoluzione della trasformazione digitale, il modello di sicurezza Zero Trust sta diventando sempre più un requisito indispensabile per le aziende. Le nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e il machine learning stanno migliorando ulteriormente l’analisi delle richieste di accesso e il monitoraggio delle attività. 

In futuro, l’adozione di un’architettura Zero Trust sarà essenziale per proteggere le infrastrutture critiche, ridurre la superficie di attacco e garantire un accesso sicuro in ambienti complessi e distribuiti. 


Domande e risposte 

  1. Che cosa significa Zero Trust?
    Zero Trust è un modello di sicurezza informatica che verifica ogni richiesta di accesso, interna o esterna, per garantire l’affidabilità. 
  2. Quali sono i principi del modello Zero Trust?
    I principi includono autenticazione continua, privilegio minimo, segmentazione della rete e monitoraggio costante. 
  3. Perché il modello tradizionale non è più efficace?
    Il tradizionale approccio “castello e fossato” è inefficace contro minacce interne e in ambienti cloud distribuiti. 
  4. Come Zero Trust protegge i dati sensibili?
    Applicando controlli rigorosi e verifiche costanti, si limita l’accesso solo agli utenti autorizzati. 
  5. Quali sono le principali soluzioni di sicurezza Zero Trust?
    Strumenti come MFA, IAM, PAM e segmentazione della rete sono fondamentali per implementare Zero Trust. 
  6. Come riduce la superficie di attacco?
    Attraverso la segmentazione e il controllo delle identità, si minimizzano le aree vulnerabili. 
  7. Zero Trust è adatto solo per grandi aziende?
    No, anche piccole e medie imprese possono beneficiare delle soluzioni Zero Trust. 
  8. Che ruolo ha la gestione delle identità nel modello Zero Trust?
    È centrale: la verifica delle identità garantisce un accesso sicuro alle risorse critiche. 
  9. Cosa significa movimento laterale in sicurezza informatica?
    Si riferisce alla capacità di un hacker di spostarsi all’interno della rete per raggiungere sistemi critici. 
  10. Qual è il primo passo per adottare un approccio Zero Trust?
    Identificare le risorse critiche e implementare l’autenticazione multifattoriale (MFA). 
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