Indice dei contenuti
- Cosa sono i Tier dei data center?
- La classificazione dei data center: Tier I, II, III e IV (Standard Tier Uptime Institute)
- Perché è importante la classificazione Tier?
- Chi definisce gli standard dei Tier?
- Qual è il Tier ideale per la tua azienda?
In questo articolo esploreremo la classificazione Tier dei data center, un sistema essenziale per definire il livello di affidabilità e prestazioni delle infrastrutture IT.
Analizzeremo i quattro livelli dei data center, descrivendone caratteristiche, vantaggi e applicazioni pratiche, e scopriremo come questa classifica guida le aziende nella scelta del loro centro elaborazione dati.
Cosa sono i Tier dei data center?
La classificazione Tier dei data center è un sistema standardizzato utilizzato per valutare l’infrastruttura tecnologica dei centri elaborazione dati. Ideato dall’Uptime Institute, questo sistema suddivide i data center in quattro livelli (o Tier), in base a fattori come affidabilità, ridondanza e tolleranza ai guasti (fault tolerant).
Ogni Tier rappresenta un livello crescente di complessità e prestazioni, partendo dal Tier I, con infrastrutture essenziali, fino al Tier IV, sinonimo di eccellenza tecnologica e componenti ridondanti.
La classificazione dei data center: Tier I, II, III e IV (Standard Tier Uptime Institute)
Tier I: capacità base senza ridondanza
Un data center di livello Tier I è la base minima per un’infrastruttura IT. Con un unico percorso per sistemi di alimentazione e raffreddamento, presenta poche o nessuna ridondanza.
La disponibilità prevista è del 99,671%, con un fermo del data center fino a 28,8 ore all’anno. È adatto per aziende con budget limitati e necessità non critiche.
Tier II: componenti ridondanti, per una maggiore affidabilità
Un data center Tier II offre componenti ridondanti che garantiscono maggiore affidabilità rispetto al Tier I. La disponibilità sale al 99,741%, traducendosi in un downtime massimo di 22 ore all’anno. È ideale per aziende che richiedono un bilancio tra costi e affidabilità.
Tier III: infrastruttura che consente la manutenzione senza interrompere le operazioni
Il data center Tier III è progettato per supportare aggiornamenti e manutenzioni senza richiedere downtime. Con una disponibilità del 99,982%, consente al massimo 1,6 ore di downtime annuale.
Grazie a molteplici percorsi per l’alimentazione e il raffreddamento, è una scelta adatta per applicazioni aziendali critiche.
Tier IV: resilienza totale, progettato per tollerare guasti senza interruzioni
Con una progettazione totalmente fault tolerant, il data center Tier IV garantisce una disponibilità del 99,995%, riducendo il downtime a soli 26,3 minuti all’anno.
Ogni componente è ridondante, e i sistemi sono progettati per garantire continuità anche in caso di guasti multipli. È la scelta ideale per le aziende che non possono permettersi interruzioni operative.

Perché è importante la classificazione Tier?
La classifica dei data center è fondamentale per garantire che l’infrastruttura IT soddisfi le esigenze specifiche delle aziende. Le certificazioni Tier aiutano a determinare:
- la disponibilità dei sistemi;
- la gestione di ogni componente ridondante;
- i costi associati alla costruzione e manutenzione;
- la capacità di supportare carichi critici senza interruzioni.
Chi definisce gli standard dei Tier?
Gli standard dei Tier per i data center sono definiti a livello internazionale dall’Uptime Institute, un’organizzazione globale che ha creato il sistema di classificazione noto come Tier Standard.
Questo sistema valuta l’affidabilità e la resilienza dell’infrastruttura di un data center.
In Italia, così come nel resto del mondo, i Tier vengono applicati secondo queste linee guida internazionali.
Autorità locali e normative in Italia
Sebbene l’Uptime Institute sia l’autorità principale per i Tier, in Italia possono intervenire normative e enti locali:
- normative europee come il GDPR per la protezione dei dati;
- Norme CEI e UNI
Standard tecnici italiani per l’installazione e la sicurezza degli impianti elettrici;
- Agenzia per l’Italia Digitale (AgID)
Fornisce linee guida specifiche per i data center delle pubbliche amministrazioni.
Quindi, mentre il livello di Tier è principalmente certificato dall’Uptime Institute, le operazioni e la progettazione in Italia devono conformarsi a standard nazionali e regolamenti europei.
Qual è il Tier ideale per la tua azienda?
La scelta del data center di livello più adatto dipende dalle specifiche esigenze aziendali. Ad esempio:
- le piccole imprese potrebbero trovare sufficiente un Tier I o II, con costi contenuti e uptime accettabile;
- le aziende con carichi critici, come piattaforme e-commerce, devono considerare un data center Tier III o IV, garantendo continuità anche durante manutenzioni o guasti.
Domande e risposte
- Cosa indica la classificazione Tier dei data center?
Valuta l’affidabilità, la ridondanza e la disponibilità di un centro elaborazione dati.
- Quanti sono i livelli Tier dei data center?
Quattro: Tier I, II, III e IV.
- Qual è il livello Tier più affidabile?
Il data center Tier IV, grazie alla sua progettazione completamente fault tolerant.
- Qual è l’uptime garantito per il Tier III?
Il 99,982%, con un downtime massimo di 1,6 ore annuali.
- Che differenza c’è tra Tier I e Tier II?
Il Tier II offre componenti ridondanti, riducendo il downtime rispetto al Tier I.
- Chi assegna le certificazioni Tier?
L’Uptime Institute.
- Quali aziende devono scegliere un Tier IV?
Aziende con carichi critici e che non possono permettersi alcun fermo del data center.
- Cosa significa ridondanza nei data center?
Duplicità di sistemi di alimentazione e raffreddamento, per prevenire downtime.
- Il Tier III è sempre fault tolerant?
No, ma consente manutenzioni senza spegnere il sistema.
- Un Tier II può evolvere in Tier III?
Sì, con modifiche infrastrutturali per aggiungere percorsi multipli e ridondanza.