Indice dei contenuti
- Che cosa sono gli indicatori di compromissione
- Perché gli indicatori di compromissione sono importanti
- Tipi di IoC: segnali di potenziali minacce
- Come identificare gli indicatori di compromissione
- Come utilizzare gli IoC per l’incident response
Nella sicurezza informatica, gli indicatori di compromissione (IoC, o Indicators of Compromise) rappresentano uno strumento fondamentale per individuare e gestire le potenziali minacce.
Questo articolo esplora in modo approfondito cosa sono gli indicatori di compromissione, come funzionano e perché il loro utilizzo è essenziale per i team di sicurezza che vogliono proteggere le proprie reti da un attacco informatico o da una violazione della sicurezza.
Che cosa sono gli indicatori di compromissione
Un indicatore di compromissione è una traccia, o prova, che suggerisce una potenziale minaccia informatica. Questi segnali possono evidenziare un incidente di sicurezza già in atto o concluso, indicando che qualcuno ha tentato o è riuscito a violare la rete o i dispositivi di un’organizzazione.
Gli IoC (Indicators of Compromise) includono anomalie come indirizzi IP sospetti, tentativi di accesso insoliti, modifiche ai file di sistema o modelli di traffico anomali sulla rete. Monitorare questi segnali consente ai team di sicurezza di individuare attività sospette e intervenire rapidamente.
Perché gli indicatori di compromissione sono importanti
Gli indicatori di compromissione sono essenziali per prevenire danni significativi derivanti da un attacco informatico. Rilevando e analizzando gli IoC, i team di sicurezza possono:
- mitigare i rischi di una violazione della sicurezza;
- implementare misure correttive per evitare futuri attacchi;
- comprendere i dettagli di un incidente di sicurezza passato per migliorare i sistemi di protezione.
Tipi di IoC: segnali di potenziali minacce
Gli indicatori di compromissione (IoC, o Indicators of Compromise) possono assumere molte forme diverse, ma il loro scopo principale è segnalare attività insolite che potrebbero indicare un attacco informatico o una violazione della sicurezza.
Riconoscere questi segnali è essenziale per i team di sicurezza, poiché consente loro di identificare le potenziali minacce in modo tempestivo e rispondere rapidamente. Ecco una panoramica dei principali tipi di IoC e di come ciascuno di essi può rivelare un possibile problema.
Modelli di traffico di rete anomali
Le organizzazioni generano costantemente dati che attraversano la rete, creando modelli di traffico prevedibili. Quando questi modelli cambiano drasticamente, potrebbero segnalare un problema. Ad esempio:
- un picco improvviso nel volume dei dati in uscita potrebbe indicare un’esfiltrazione di dati;
- connessioni frequenti con un indirizzo IP sospetto o noto per essere associato a malware;
- traffico insolito verso server remoti in orari inusuali.
Monitorare questi modelli di traffico anomali può aiutare a identificare minacce come il malware o il ransomware, spesso programmati per inviare dati sensibili ai server degli attaccanti.
Tentativi di accesso insoliti
I tentativi di accesso sono un indicatore chiave della sicurezza. Un numero elevato di accessi non riusciti potrebbe suggerire un attacco brute-force, mentre accessi riusciti da indirizzi IP sconosciuti o da posizioni geografiche inaspettate possono segnalare un account compromesso.
Alcuni segnali sospetti includono:
- accessi effettuati da location geografiche insolite rispetto alle abitudini dell’utente;
- tentativi di accesso a orari inconsueti, come di notte o durante il fine settimana;
- escalation dei privilegi da parte di un utente, ad esempio il tentativo di accedere a dati riservati senza autorizzazione.
Modifiche ai file di sistema o alle configurazioni
Le modifiche non autorizzate ai file di sistema o alle configurazioni possono essere un segnale di compromissione. Gli attaccanti spesso alterano i sistemi per:
- abilitare l’accesso remoto;
- disabilitare gli strumenti di sicurezza, come antivirus o firewall;
- installare backdoor o software dannosi.
Questi cambiamenti possono passare inosservati, motivo per cui è essenziale monitorare regolarmente le configurazioni dei sistemi e confrontarle con un archivio di riferimento.
Attività insolite degli account con privilegi
Gli account con privilegi, come quelli degli amministratori di sistema, sono tra i principali obiettivi degli attaccanti. Qualsiasi comportamento anomalo associato a questi account potrebbe indicare una compromissione. Esempi di attività insolite includono:
- tentativi di modifica delle autorizzazioni per accedere a dati riservati;
- utilizzo di un account con privilegi per azioni che non rientrano nel normale ambito lavorativo;
- creazione di nuovi account con privilegi senza autorizzazione.
Installazioni o aggiornamenti software imprevisti
Molti attacchi iniziano con l’installazione di malware o con la modifica di applicazioni legittime per scopi malevoli. Gli indicatori di compromissione possono includere:
- l’installazione di software sconosciuto o non autorizzato;
- modifiche a programmi già presenti sul sistema senza approvazione;
- download di file o script da siti web sospetti.
Questi eventi devono essere esaminati attentamente per identificare eventuali potenziali minacce.
Numerose richieste per lo stesso file o risorsa
Una serie di richieste ripetute per accedere a uno specifico file o directory potrebbe indicare un tentativo di esfiltrazione di dati o di accesso non autorizzato. Questo tipo di attività può verificarsi durante un attacco mirato a ottenere informazioni sensibili.
Richieste insolite al Domain Name System (DNS)
Gli attacchi di tipo comando e controllo (C&C) spesso si basano su richieste DNS anomale. Queste richieste possono indicare che un malware sta comunicando con il server dell’attaccante per ricevere istruzioni o inviare dati rubati. Monitorare queste richieste consente ai team di sicurezza di rilevare attività sospette in corso.
Errori o crash ricorrenti nei sistemi
Un segnale meno evidente, ma altrettanto importante, è rappresentato da errori di sistema ricorrenti o da crash inspiegabili. Questo potrebbe essere causato da malware che interferisce con il funzionamento normale del sistema.
Connessioni sospette a porte non standard
Gli attaccanti spesso utilizzano porte non standard per evitare di essere rilevati. Una connessione regolare a una porta non convenzionale può indicare la presenza di un malware o di una backdoor.
Anomalie nei file di log
I file di log spesso contengono tracce di attività sospette, come tentativi di accesso non autorizzato, errori ripetuti o modifiche al comportamento delle applicazioni. Analizzare queste anomalie aiuta a identificare segnali di compromissione difficili da rilevare altrimenti.
Come identificare gli indicatori di compromissione
Per monitorare efficacemente gli indicatori di compromissione, i team di sicurezza utilizzano strumenti avanzati come soluzioni SIEM (Security Information and Event Management) o XDR (Extended Detection and Response). Questi strumenti analizzano automaticamente i log e segnalano eventuali attività insolite.
Tuttavia, il monitoraggio degli IoC richiede anche il coinvolgimento dei dipendenti, che devono essere istruiti a segnalare e-mail sospette o comportamenti anomali all’interno della rete.

Come utilizzare gli IoC per l’incident response
Gli indicatori di compromissione (IoC) sono fondamentali nella gestione di un incidente di sicurezza, aiutando i team di sicurezza a identificare, contenere e risolvere un problema rapidamente. Vediamo come gli IoC (Indicators of Compromise) possono essere utilizzati efficacemente in un processo di incident response strutturato.
Identificazione precoce della minaccia
La prima fase di un incidente è la rilevazione. Gli indicatori di compromissione possono segnalare un attacco informatico in corso o una violazione della sicurezza già avvenuta.
Esempio
Un aumento improvviso del traffico verso un indirizzo IP sconosciuto o una serie di tentativi di accesso falliti possono essere i primi segnali di compromissione.
Gli strumenti avanzati come SIEM e XDR raccolgono e analizzano i log di sistema, rilevando modelli di attività insolite e segnalando potenziali minacce in tempo reale.
Isolamento e contenimento
Dopo aver individuato un IoC, il passo successivo è isolare il sistema o il dispositivo compromesso per evitare che la minaccia si diffonda.
Esempio
Se si rilevano modelli di traffico sospetti provenienti da una particolare rete, il team può disconnetterla temporaneamente o bloccare gli indirizzi IP sospetti.
Il contenimento rapido è essenziale per ridurre i danni e mantenere operative le altre parti dell’organizzazione. In questa fase, strumenti di segmentazione della rete e firewall possono essere decisivi.
Analisi approfondita dell’incidente
Una volta contenuta la minaccia, il team di sicurezza esegue un’analisi forense per comprendere la natura e la portata dell’attacco. Gli indicatori di compromissione aiutano a rispondere a domande fondamentali, come:
- qual è stata la vulnerabilità sfruttata?
- quali account utente sono stati compromessi?
- quali file di sistema o dati sensibili sono stati toccati?
Durante questa fase, gli IoC come modifiche non autorizzate alle configurazioni dei sistemi o attività insolite sugli account con privilegi possono fornire indizi preziosi per ricostruire la cronologia dell’attacco.
Eliminazione della minaccia
Dopo aver compreso l’incidente, il passo successivo è eliminare la minaccia. Questo potrebbe includere:
- rimuovere malware o file dannosi individuati;
- ripristinare le configurazioni originali dei sistemi compromessi;
- disattivare account utente sospetti o compromessi.
Gli indicatori di compromissione aiutano il team a garantire che ogni aspetto della minaccia sia stato neutralizzato, riducendo il rischio di nuove compromissioni.
Comunicazione e reportistica
Una corretta gestione della incident response include una comunicazione chiara sia interna che esterna. Gli IoC sono utili per creare report dettagliati che descrivono:
- gli eventi rilevati;
- le azioni intraprese;
- le modifiche necessarie per evitare futuri attacchi.
Questo passaggio è cruciale per informare i dirigenti, gli stakeholder e, se necessario, le autorità competenti.
Implementazione di miglioramenti alla sicurezza
L’ultima fase consiste nel rafforzare le difese per prevenire futuri incidenti. Analizzando gli IoC, i team di sicurezza possono identificare i punti deboli del sistema e adottare misure correttive come:
- aggiornare software e sistemi operativi;
- rafforzare le policy di accesso e monitoraggio;
- implementare una formazione continua per sensibilizzare i dipendenti.
Esempio
Se l’attacco ha sfruttato modelli di traffico insoliti o indirizzi IP malevoli, si possono aggiornare le regole del firewall o aggiungere strumenti di monitoraggio in tempo reale.