Indice dei contenuti
- L’allarme di Accenture: costi in aumento e imprese impreparate
- La ricerca: IA come moltiplicatore di rischio
- Il divario globale: Europa ancora in ritardo
- Le aziende “Reinvention Ready”: il modello da seguire
- Quattro azioni per diventare cyber-resilienti
- Un’urgenza strategica per l’Italia
L’allarme di Accenture: costi in aumento e imprese impreparate
Secondo l’analisi “State of Cyber Security Resilience 2025” di Accenture, gli attacchi informatici in Italia potrebbero generare danni per oltre 1,4 miliardi di euro entro la fine dell’anno. Nonostante l’aumento degli investimenti pubblici saliti da 621 a 700 milioni di euro grazie al Pnrr solo il 10% delle aziende italiane è realmente in grado di difendersi da tutte le minacce informatiche.
Il costo medio per incidente è cresciuto del 15% rispetto al 2024, con perdite che raggiungono i 600 mila euro per le PMI e oltre 5 milioni per le grandi aziende. A livello globale, gli attacchi ransomware sono aumentati del 20%, con un ruolo crescente dell’intelligenza artificiale (IA) come arma di nuova generazione per i cybercriminali.
La ricerca: IA come moltiplicatore di rischio
L’indagine ha coinvolto 2.286 Chief Security Officer e Chief Technology Officer di grandi imprese a livello mondiale.
Dallo studio emerge che il 90% delle organizzazioni non è preparato a gestire le nuove minacce cyber potenziate dall’IA.
In particolare, il 77% non adotta pratiche fondamentali di sicurezza per proteggere dati sensibili, flussi informativi e infrastrutture cloud.
Come spiega Marco Molinaro, responsabile della cyber security di Accenture:
«Per ogni attacco reso pubblico, ce ne sono altri che restano sommersi. Molte aziende scelgono il silenzio per timore di danni reputazionali. Ma la mancanza di trasparenza distorce la percezione del rischio e frena la crescita della cultura della sicurezza digitale».
Il divario globale: Europa ancora in ritardo
Solo l’11% delle imprese europee mostra una maturità avanzata nella sicurezza informatica, contro il 14% del Nord America.
La situazione è peggiore in America Latina (77%) e Asia-Pacifico (71%), dove la maggior parte delle aziende si trova ancora nella cosiddetta “Zona di Esposizione”, priva di strategie e competenze di base.
Accenture identifica tre livelli di maturità:
- Zona di Esposizione (63%)
Aziende altamente vulnerabili e reattive. - Zona in Evoluzione (27%)
Realtà con basi solide ma senza direzione strategica chiara. - Zona Pronti alla Reinvenzione (10%)
Le più avanzate, capaci di adattarsi e anticipare le minacce.
Le aziende “Reinvention Ready”: il modello da seguire
Le aziende “Reinvention Ready” sono:
- 69% meno esposte ad attacchi complessi;
- 1,5 volte più efficaci nel bloccarli;
- dotate di una visibilità superiore (1,3x) sui sistemi IT e OT;
- con un debito tecnico inferiore dell’8%;
- e una fiducia dei clienti maggiore del 15%.
Quattro azioni per diventare cyber-resilienti
Per entrare nella “Reinvention Ready Zone”, le aziende devono:
- Sviluppare un modello di governance della sicurezza chiaro e allineato agli obiettivi di business.
- Integrare la sicurezza sin dalle prime fasi di progettazione dei sistemi basati su intelligenza artificiale generativa.
- Rendere resilienti i sistemi di IA, con capacità di rilevamento e risposta alle minacce in tempo reale.
- Sfruttare l’IA stessa per difendersi, automatizzando i processi di protezione e migliorando il monitoraggio predittivo.
Un’urgenza strategica per l’Italia
Il 73% delle aziende italiane non dispone ancora degli strumenti per proteggere adeguatamente i propri dati e infrastrutture digitali.
Investire in formazione, consapevolezza e buone pratiche di difesa è oggi una necessità strategica, non più una scelta.
Solo così sarà possibile ridurre l’impatto economico e psicologico del cybercrime e preservare la competitività del sistema produttivo nazionale.