Indice dei contenuti
- Cos’è l’Endpoint Detection and Response (EDR)
- Come funziona l’EDR
- Perché l’EDR è fondamentale nella sicurezza informatica
Nell’articolo di oggi parleremo di una tecnologia fondamentale per la sicurezza informatica aziendale: l’Endpoint Detection and Response (EDR).
Scopriremo insieme cos’è, come funziona e perché è sempre più importante per proteggere i dispositivi aziendali da attacchi informatici avanzati.
Cos’è l’Endpoint Detection and Response (EDR)
L’Endpoint Detection and Response (EDR) è una soluzione di cyber security progettata per monitorare e proteggere in tempo reale tutti gli endpoint aziendali, ovvero i dispositivi connessi alla rete come computer, server, laptop e dispositivi mobili.
Questo tipo di sistema nasce per rispondere a una necessità crescente: quella di identificare tempestivamente minacce avanzate che riescono a superare i tradizionali antivirus o firewall.
A differenza dei sistemi di protezione classici, l’EDR non si limita a bloccare i malware conosciuti, ma è in grado di rilevare comportamenti anomali e sospetti, analizzando continuamente le attività che avvengono sugli endpoint.
Questo approccio permette di individuare attacchi informatici sofisticati, come il ransomware, il phishing mirato o gli accessi non autorizzati.
Come funziona l’EDR
Il funzionamento dell’Endpoint Detection and Response si basa su un approccio strutturato che coinvolge quattro attività fondamentali: monitoraggio continuo, rilevamento delle minacce, analisi e risposta agli incidenti.
Questo processo ciclico e automatizzato consente di garantire un controllo costante sugli endpoint aziendali e di reagire con prontezza in caso di anomalie o attacchi.
Monitoraggio continuo
Alla base di un sistema EDR c’è la capacità di effettuare un monitoraggio continuo di tutti gli endpoint presenti in azienda. Per farlo, vengono installati specifici agent software su ciascun dispositivo.
Questi agent operano in background, senza interferire con le attività quotidiane dell’utente, raccogliendo un flusso costante di informazioni.
I dati registrati riguardano diversi aspetti critici: accessi effettuati, modifiche ai file di sistema o ai documenti, connessioni di rete in ingresso e in uscita, processi in esecuzione e tentativi di elevazione dei privilegi.
Il flusso di dati viene poi inviato a una piattaforma centralizzata, solitamente in cloud o on-premise, che ha il compito di aggregare, archiviare e analizzare queste informazioni.
Il monitoraggio in tempo reale è uno degli elementi che distingue l’EDR da soluzioni tradizionali. Non si tratta solo di verificare se un file è malevolo, ma di osservare il comportamento complessivo del sistema nel tempo, per cogliere segnali di possibili compromissioni.
Rilevamento delle minacce
Una volta raccolti, i dati degli endpoint vengono sottoposti a un’attenta fase di rilevamento delle minacce. Questo avviene attraverso una combinazione di tecnologie avanzate:
- Algoritmi di machine learning, che apprendono modelli di comportamento normale e sono in grado di individuare deviazioni sospette.
- Analisi comportamentale, che osserva come si muovono gli utenti e i processi nel sistema, segnalando eventuali anomalie come l’apertura inusuale di file critici o l’esecuzione di comandi non autorizzati.
- Regole di sicurezza predefinite, che confrontano i dati con modelli di attacco già noti, come exploit, movimenti laterali o tentativi di esfiltrazione dei dati.
L’aspetto più innovativo di un sistema EDR sta nella capacità di identificare anche le minacce zero-day e gli attacchi mirati, cioè quegli attacchi per cui non esiste ancora una firma o una definizione nei database degli antivirus tradizionali.
Questo è possibile proprio grazie all’analisi dei comportamenti anomali, che non si basa sulla conoscenza di un codice malevolo specifico, ma sull’individuazione di azioni sospette.
Analisi e risposta agli incidenti
Quando l’EDR rileva un’attività potenzialmente pericolosa, entra in gioco la fase più cruciale: l’analisi e la risposta. Il sistema genera un alert dettagliato che viene trasmesso al team di sicurezza. Questo avviso contiene informazioni preziose, come:
- Il tipo di minaccia identificata.
- L’endpoint coinvolto e la posizione in rete.
- La sequenza degli eventi che hanno portato all’anomalia.
- L’eventuale origine esterna dell’attacco.
Il personale addetto alla sicurezza può quindi consultare un dossier completo dell’incidente, che include anche una timeline dettagliata di tutto ciò che è accaduto sul dispositivo coinvolto.
Questo livello di dettaglio è fondamentale per capire se l’attacco è isolato o parte di una compromissione più ampia.
Dopo la fase di analisi, il sistema EDR permette di intervenire in diversi modi:
- Bloccare processi malevoli che stanno compromettendo il dispositivo.
- Isolare l’endpoint dalla rete, per evitare che la minaccia si propaghi.
- Avviare procedure automatiche di remediation, come la rimozione del malware o il ripristino dei file danneggiati.
- Condividere informazioni con altri strumenti di sicurezza, come firewall e SIEM, per rafforzare la difesa complessiva dell’infrastruttura.
Molti sistemi EDR includono anche funzioni di forensic analysis, che permettono di ricostruire a posteriori l’attacco per individuare eventuali falle nei sistemi di sicurezza e migliorare le difese future.

Perché l’EDR è fondamentale nella sicurezza informatica
L’Endpoint Detection and Response è diventato un pilastro imprescindibile nella strategia di cyber security di ogni organizzazione moderna. Questo perché gli endpoint – ovvero tutti i dispositivi utilizzati quotidianamente dai dipendenti – rappresentano il punto d’ingresso privilegiato per i cyber criminali.
Ogni smartphone, laptop o PC aziendale è una potenziale porta aperta verso l’intera infrastruttura informatica. Non è un caso che la maggior parte degli attacchi informatici inizi proprio da lì.
Basti pensare al fenomeno delle email di phishing: un dipendente riceve un messaggio ben costruito che simula la comunicazione di un fornitore o di un superiore e, cliccando su un link malevolo o aprendo un allegato infetto, consente agli hacker di penetrare nella rete aziendale.
Esempio
Il attacco Emotet, uno dei più diffusi malware bancari degli ultimi anni, che ha colpito migliaia di aziende a livello globale. L’infezione partiva spesso da un semplice allegato Word ricevuto via email. Una volta aperto, il malware riusciva a sottrarre credenziali e a propagarsi lateralmente nella rete aziendale, infettando altri dispositivi.
È proprio in contesti come questo che l’EDR fa la differenza. Grazie al monitoraggio continuo e all’analisi dei comportamenti anomali sugli endpoint, un sistema EDR sarebbe in grado di rilevare in tempo reale l’apertura di un file sospetto, l’avvio di processi non autorizzati o tentativi di connessione a server sconosciuti.
Capacità di prevenzione e reazione
Ma il valore dell’EDR non si limita alla prevenzione. I sistemi tradizionali, come gli antivirus o i firewall, si basano su firme conosciute e regole statiche. Questo significa che possono facilmente essere aggirati da minacce nuove o progettate su misura per un singolo bersaglio.
L’EDR, invece, combina capacità di rilevamento proattivo con strumenti di risposta immediata. Quando viene individuata un’attività sospetta, il team di sicurezza può:
- Bloccare automaticamente il processo malevolo.
- Isolare il dispositivo compromesso dalla rete aziendale.
- Avviare un’indagine forense per capire come è avvenuta l’infezione.
Esempio
Risposta efficace grazie all’EDR riguarda l’attacco subìto da un’importante azienda manifatturiera europea nel 2022. Un malware era riuscito a eludere i controlli antivirus e a crittografare alcuni file su un server aziendale. Grazie all’EDR, gli analisti sono stati in grado di ricostruire l’intera catena di attacco, risalendo all’endpoint da cui era partito l’attacco, che era stato infettato attraverso una chiavetta USB compromessa. Il dispositivo è stato isolato e l’attacco contenuto prima che potesse estendersi ad altri reparti produttivi.
Integrazione con altri strumenti di sicurezza
Un ulteriore punto di forza delle soluzioni EDR è la loro capacità di integrazione con altri strumenti avanzati di cyber security. Molti sistemi EDR dialogano in modo nativo con piattaforme di threat intelligence, che forniscono informazioni aggiornate sugli attacchi in corso a livello globale.
Inoltre, gli EDR sono spesso collegati a soluzioni di SIEM (Security Information and Event Management), che aggregano e analizzano i dati provenienti da diverse fonti aziendali: firewall, server, applicazioni cloud e, appunto, endpoint. Questo ecosistema multilivello consente di avere una visione completa e in tempo reale della superficie d’attacco aziendale.
Esempio
Se un attacco viene rilevato dall’EDR, il sistema può inviare automaticamente le informazioni al SIEM, che a sua volta può generare un allarme centralizzato, avviare ulteriori controlli sugli altri dispositivi e informare il team SOC (Security Operations Center).
Domande frequenti
- Cos’è un sistema EDR?
L’EDR è una soluzione di cyber security che monitora, rileva e risponde alle minacce sugli endpoint. - Quali dispositivi sono considerati endpoint?
Computer, server, laptop, smartphone e qualsiasi dispositivo connesso alla rete aziendale. - In cosa si differenzia l’EDR da un antivirus?
L’EDR rileva anche minacce sconosciute e comportamenti anomali, mentre un antivirus si basa su firme note. - L’EDR previene gli attacchi?
Sì, ma il suo punto di forza principale è la capacità di rilevare e rispondere agli attacchi in corso. - L’EDR è adatto solo alle grandi aziende?
No, anche le piccole e medie imprese possono beneficiare dell’EDR per proteggere i propri dispositivi. - Serve personale specializzato per gestire l’EDR?
Sì, è consigliabile avere un team di sicurezza informatica per analizzare gli alert e gestire gli incidenti. - L’EDR rallenta i dispositivi?
Le soluzioni moderne sono progettate per avere un impatto minimo sulle prestazioni degli endpoint. - Quali minacce rileva l’EDR?
Malware, ransomware, phishing, accessi non autorizzati e qualsiasi attività anomala. - L’EDR funziona anche offline?
Alcune funzionalità di rilevamento possono funzionare offline, ma l’analisi completa richiede la connessione alla console centrale. - L’EDR sostituisce il firewall?
No, l’EDR è complementare al firewall e ad altri strumenti di sicurezza.