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Approfondimento Tech

La Security Orchestration Automation and Response (SOAR)

Scopri cos'è SOAR, come funziona e come aiuta i team di sicurezza a rispondere in tempo reale agli attacchi informatici.

La Security Orchestration Automation and Response

Indice dei contenuti

  • Cos’è il SOAR e perché è importante nella cyber security
  • Come funziona un sistema SOAR
  • SOAR vs SIEM: differenze e sinergie
  • Vantaggi dell’uso di una piattaforma SOAR
  • Un esempio pratico: phishing email
  • Sfide e limiti del SOAR

Gli attacchi informatici sempre più sofisticati e persistenti e le organizzazioni si trovano a gestire un numero crescente di incidenti di sicurezza, spesso con risorse limitate.

In questo scenario complesso, tecnologie avanzate come il Security Orchestration, Automation and Response – noto con l’acronimo SOAR – rappresentano una risposta concreta ed efficace.

Questo articolo esplora in profondità cos’è SOAR, come funziona, e perché è diventato un alleato imprescindibile nella moderna cyber security.

Analizzeremo anche il confronto SOAR vs SIEM, le integrazioni con i sistemi SIEM, i vantaggi per gli analisti della sicurezza, e gli scenari d’uso più rilevanti.

Cos’è il SOAR e perché è importante nella cyber security

Il termine SOAR, acronimo di Security Orchestration, Automation and Response, indica una categoria di piattaforme progettate per aiutare i team di sicurezza a gestire, analizzare i dati e rispondere agli incidenti di sicurezza in modo più efficiente, sfruttando l’automatizzazione dei processi.

Il concetto nasce dalla necessità di ridurre i tempi di risposta e il sovraccarico operativo causato dalla mole di alert generati ogni giorno dai vari strumenti di sicurezza (firewall, antivirus, IDS, SIEM ecc.). Questi strumenti possono essere utilissimi, ma richiedono un’enorme quantità di lavoro manuale per analizzare, correlare e reagire a ogni evento. È qui che entra in gioco il SOAR.

Attraverso l’orchestrazione, la piattaforma SOAR mette in relazione strumenti e dati, permettendo una visione integrata e centralizzata delle operazioni di sicurezza.

Con l’automazione, le attività ripetitive (come la classificazione di un alert, il blocco di un IP, l’isolamento di un host compromesso) vengono eseguite in autonomia. La parte di risposta infine, permette di definire e attuare playbook (flussi operativi predefiniti) per affrontare gli attacchi informatici.

Come funziona un sistema SOAR

Il funzionamento di una soluzione SOAR può essere descritto in tre fasi principali, che corrispondono ai pilastri della sua definizione:

1. Orchestrazione

La orchestration automation and response comincia con l’integrazione. Una piattaforma SOAR si collega con numerosi strumenti aziendali: SIEM, firewall, antivirus, endpoint detection and response (EDR), ticketing system, strumenti di threat intelligence e molto altro.

Questa orchestrazione consente ai team di sicurezza di avere un unico punto di accesso per analizzare i dati e prendere decisioni coordinate.

2. Automazione

Attraverso la automatizzazione delle attività, il SOAR permette di risparmiare tempo e ridurre gli errori umani. Gli analisti della sicurezza possono impostare regole automatiche per rispondere a determinati eventi. Ad esempio:

if "sospetto malware" in alert["descrizione"]:

    invia_email("SecOps", alert["dettagli"])

    isola_host(alert["host"])

    crea_ticket("Malware rilevato su " + alert["host"])

Questo semplice script simula una reazione automatica a un evento sospetto, attivando notifiche, misure difensive e flussi di lavoro.

3. Risposta agli incidenti

La parte di risposta alle minacce è forse la più visibile ed efficace. I playbook – sequenze di azioni automatizzate – vengono attivati in funzione della gravità dell’incidente e delle policy aziendali.

Ciò consente ai team di reagire in tempo reale, riducendo il cosiddetto dwell time, ovvero il tempo che intercorre tra la compromissione iniziale e l’intervento di contenimento.

SOAR vs SIEM: differenze e sinergie

Una domanda ricorrente è: SOAR vs SIEM, qual è la differenza? La risposta più corretta è che non si tratta di alternative, ma di strumenti complementari.

  • Il sistema SIEM (Security Information and Event Management) è pensato per raccogliere e analizzare i dati provenienti da diverse fonti (log, eventi, traffico di rete) allo scopo di rilevare minacce e anomalie.
  • Il SOAR, invece, nasce per gestire la risposta agli incidenti in modo automatizzato e coordinato.

In pratica, il SIEM identifica, il SOAR reagisce.

Tuttavia, i due sistemi possono essere strettamente integrati: un alert generato dal SIEM può innescare un playbook su una piattaforma SOAR, chiudendo così il ciclo di detection & response.

SOAR

Vantaggi dell’uso di una piattaforma SOAR

L’introduzione di una piattaforma SOAR comporta una serie di vantaggi strategici e operativi:

  • Riduzione dei falsi positivi
    Grazie all’automatizzazione, i falsi allarmi vengono filtrati rapidamente, consentendo agli analisti della sicurezza di concentrarsi sugli eventi reali.
  • Risposta in tempo reale
    Il SOAR consente ai team di attivare misure difensive immediate (blocco IP, isolamento host, revoca credenziali).
  • Ottimizzazione delle risorse
    Automatizzando le attività ripetitive, il carico di lavoro sugli analisti viene drasticamente ridotto.
  • Standardizzazione
    I playbook garantiscono una risposta uniforme e coerente agli incidenti, riducendo gli errori umani.
  • Analisi post-incident
    Ogni azione svolta dal sistema è tracciata e archiviata, utile per audit, compliance e miglioramento continuo.

Un esempio pratico: phishing email

Supponiamo che un dipendente segnali una possibile email di phishing. Ecco come una piattaforma SOAR potrebbe gestire l’incidente:

  • Il sistema riceve la segnalazione tramite integrazione con il ticketing system.
  • Avvia automaticamente un’analisi dell’header e dei link contenuti nella mail tramite un motore di threat intelligence.
  • Se viene confermato che l’email è malevola:
  • Si rimuove il messaggio da tutte le caselle di posta coinvolte.
  • Si blocca il dominio mittente a livello di firewall.
  • Si invia una comunicazione a tutti gli utenti per informarli del rischio.
  • Si genera un report dettagliato per i responsabili della sicurezza.

Tutto ciò può avvenire in pochi secondi, automatizzando le attività e lasciando agli operatori solo il compito di validare o rivedere le azioni effettuate.

Sfide e limiti del SOAR

Nonostante i numerosi vantaggi, l’adozione di una soluzione SOAR presenta anche delle sfide:

  • Implementazione complessa
    Integrare tutti gli strumenti aziendali richiede tempo e competenze.
  • Manutenzione dei playbook
    I flussi automatici vanno aggiornati in base all’evoluzione delle minacce.
  • Rischi di automazione cieca
    Senza un adeguato controllo umano, un’azione automatica potrebbe causare disservizi (ad esempio, bloccare utenti legittimi).

Per questo motivo, si consiglia sempre di affiancare l’automazione a una strategia di revisione e validazione costante da parte degli analisti della sicurezza.

Per concludere

Il Security Orchestration Automation and Response (SOAR) rappresenta un’evoluzione naturale nella difesa delle infrastrutture IT. In un contesto dove la velocità di risposta è tutto, e dove le operazioni di sicurezza sono sempre più complesse, l’orchestrazione, automazione e risposta sono le chiavi per una cyber security moderna, proattiva e sostenibile.

Integrato con un sistema SIEM, il SOAR non solo consente ai team di reagire rapidamente, ma permette anche di affrontare la carenza di personale e migliorare la qualità della risposta agli incidenti di sicurezza.


Domande e risposte

  1. Cos’è una piattaforma SOAR?
    È una piattaforma di cyber security che integra strumenti, automatizza risposte e gestisce gli incidenti informatici.
  2. In cosa differisce un SOAR da un SIEM?
    Il SIEM rileva minacce analizzando i log, mentre il SOAR automatizza la risposta agli incidenti.
  3. Posso usare SOAR senza un SIEM?
    Sì, ma l’integrazione con un sistema SIEM ne potenzia enormemente le capacità.
  4. Quali attività possono essere automatizzate con SOAR?
    Classificazione alert, risposta a phishing, isolamento host, blocco IP, apertura ticket e altro.
  5. I playbook del SOAR sono modificabili?
    Sì, possono essere personalizzati secondo le policy aziendali e i livelli di rischio.
  6. Un SOAR può ridurre i falsi positivi?
    Sì, grazie all’analisi automatica e all’integrazione con strumenti di threat intelligence.
  7. Quali figure professionali interagiscono con il SOAR?
    Principalmente analisti della sicurezza, SOC manager e ingegneri di automazione.
  8. Quanto tempo serve per implementare un SOAR?
    Dipende dalla complessità dell’ambiente IT, ma in media da alcune settimane a pochi mesi.
  9. SOAR è utile solo per grandi aziende?
    No, anche le PMI possono beneficiarne, soprattutto se attive in settori ad alto rischio.
  10. Quali sono le piattaforme SOAR più note?
    Palo Alto Cortex XSOAR, IBM Resilient, Splunk Phantom, Microsoft Sentinel e Siemplify.
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