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Lo spam telefonico continua a colpire i dipendenti di Inps Servizi

Un attacco hacker ha esposto i dati di migliaia di lavoratori, dando il via a un'ondata di chiamate e messaggi indesiderati. La situazione resta critica. 

Inps servizi dipendenti

Indice dei contenuti

  • Un assedio digitale senza tregua 
  • Le origini del problema: un attacco hacker devastante 
  • Il metodo dell’attacco: pesca a strascico 
  • Una situazione insostenibile per i lavoratori 
  • La risposta di Inps e le misure adottate 
  • Conclusioni: un campanello d’allarme per la sicurezza digitale 

Un assedio digitale senza tregua 

Negli ultimi mesi, i dipendenti di Inps Servizi stanno vivendo un vero e proprio incubo. Centinaia di operatori, già alle prese con stipendi esigui e condizioni lavorative precarie, si trovano ora a subire un incessante bombardamento telefonico da numeri sconosciuti, provenienti da Paesi come Nigeria, Bangladesh, Pakistan e India.

Il fenomeno, che inizialmente poteva sembrare un fastidio isolato, si è trasformato in un caso di terrorismo telefonico su larga scala. 

Le origini del problema: un attacco hacker devastante 

Le radici del problema risalgono a novembre 2024, quando i sistemi informatici di Inps Servizi sono stati presi di mira da un attacco hacker di tipo ransomware. Secondo l’azienda, l’incursione informatica non ha compromesso le operazioni, ma la realtà sembra essere ben diversa.

I dati personali di migliaia di lavoratori sono stati trafugati, compresi nomi, recapiti e numeri di telefono. Questa fuga di informazioni ha dato il via a un vero e proprio assedio digitale. 

Il metodo dell’attacco: pesca a strascico 

I cybercriminali, una volta entrati in possesso dei dati, hanno attivato la classica strategia della “pesca a strascico”, tempestando le vittime con chiamate preregistrate, messaggi WhatsApp e SMS.

Le comunicazioni seguono sempre lo stesso copione: un primo messaggio generico come “Salve, posso parlarle un attimo?”, seguito da un’incessante sequenza di squilli, anche dopo il blocco del numero. 

Una situazione insostenibile per i lavoratori 

I dipendenti di Inps Servizi, già provati da salari bassi e precarietà, ora devono affrontare anche un’invasione della propria privacy. Le telefonate avvengono a qualsiasi ora del giorno e della notte, disturbando la loro vita personale e lavorativa.

Il problema si è aggravato a tal punto che i sindacati hanno richiesto interventi urgenti, sollevando dubbi sulla reale sicurezza dei dati aziendali. 

La risposta di Inps e le misure adottate 

Di fronte a questa emergenza, Inps Servizi ha segnalato il problema al Garante della Privacy, ma finora le telefonate non si sono fermate. L’azienda ha promesso un potenziamento della sicurezza informatica, ma i dipendenti chiedono risposte immediate e azioni concrete

Conclusioni: un campanello d’allarme per la sicurezza digitale 

Il caso di Inps Servizi è un monito sulla vulnerabilità delle infrastrutture digitali italiane. Se un ente di tale importanza può essere colpito in questo modo, chi ci protegge dalle prossime minacce? La sicurezza informatica non può più essere un optional, e le istituzioni devono intervenire per evitare che simili episodi si ripetano. 

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