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Normative cyber security trasporti: NIS2 e IEC 62443

Le normative NIS2 e IEC 62443 stabiliscono requisiti fondamentali per la cyber security nei trasporti, migliorando la resilienza delle infrastrutture critiche.

la cyber security nei trasport

Indice dei contenuti

  • Direttiva NIS2: cos’è e cosa cambia per i trasporti
  • IEC 62443: lo standard di sicurezza per i sistemi OT
  • Come si integrano NIS2 e IEC 62443 nel settore dei trasporti
  • Compliance e governance: strumenti e strategie

Il settore dei trasporti riveste un’importanza strategica per la sicurezza nazionale ed europea. Ferrovie, aeroporti, porti, autostrade e sistemi di logistica integrata costituiscono nodi vitali che devono essere protetti da minacce informatiche sempre più complesse.

L’aumento degli attacchi informatici ai sistemi di controllo industriale (OT) e ai sistemi IT gestionali ha spinto le istituzioni a definire una serie di normative e standard per la cyber security nei trasporti, al fine di garantire la sicurezza operativa e la continuità dei servizi.

Due riferimenti essenziali in questo ambito sono la Direttiva NIS2 (Network and Information Security Directive) e la norma IEC 62443, uno standard internazionale per la sicurezza OT.

Entrambi i framework sono fondamentali per affrontare i rischi informatici e per costruire un sistema di compliance cyber security trasporti in grado di resistere a eventi malevoli e accidentali.

In questo articolo approfondiremo gli elementi chiave di queste due normative, le loro applicazioni specifiche nel settore dei trasporti, e le implicazioni operative per aziende, enti pubblici e operatori logistici.

Direttiva NIS2: cos’è e cosa cambia per i trasporti

La direttiva NIS2 è entrata in vigore il 16 gennaio 2023 ed estende l’ambito di applicazione della precedente direttiva NIS del 2016. Uno degli obiettivi principali è innalzare il livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informatici di tutti gli operatori di servizi essenziali, compresi quelli attivi nel trasporto critico.

La NIS2 stabilisce obblighi di gestione dei rischi, di notifica degli incidenti di sicurezza, e di adozione di misure tecniche e organizzative adeguate al rischio. I requisiti di sicurezza previsti includono:

  • policy di cyber security documentate e aggiornate;
  • gestione delle vulnerabilità e aggiornamenti software;
  • segmentazione delle reti IT e OT;
  • valutazione periodica dei fornitori nella catena di approvvigionamento;
  • formazione e sensibilizzazione del personale.

Tali misure devono essere proporzionate ma obbligatorie: gli Stati membri devono definire sanzioni efficaci per gli operatori non conformi. La compliance cyber security trasporti deve quindi essere costruita tenendo conto della Direttiva NIS2, che coinvolge attivamente anche le pubbliche amministrazioni e gli enti gestori.

IEC 62443: lo standard di sicurezza per i sistemi OT

La IEC 62443 è una famiglia di standard internazionali elaborati dall’ISA (International Society of Automation) e adottati dall’IEC (International Electrotechnical Commission) per la sicurezza dei sistemi di controllo industriale. Questo standard fornisce un quadro completo per proteggere gli asset OT impiegati nel settore dei trasporti.

Le linee guida della IEC 62443 sono strutturate su quattro livelli:

  • Modello generale (62443-1-x)
    Definisce concetti, terminologia e modelli di riferimento.
  • Policy e procedure (62443-2-x)
    Specifica i requisiti organizzativi per la gestione della sicurezza.
  • Requisiti tecnici di sistema (62443-3-x)
    Stabilisce le misure di protezione per reti, comunicazioni e accessi.
  • Requisiti dei componenti (62443-4-x)
    Riguarda le funzionalità di sicurezza nei dispositivi e software.

Applicare la IEC 62443 al trasporto critico significa garantire che ogni componente del sistema (es. SCADA, PLC, sensori) possa essere integrato in un ambiente protetto, gestito secondo policy di sicurezza coerenti con gli standard sicurezza OT. La norma favorisce l’adozione di un approccio “defense-in-depth”, in cui ogni livello dell’infrastruttura ha i propri meccanismi di protezione.

 settore dei trasporti

Come si integrano NIS2 e IEC 62443 nel settore dei trasporti

Le aziende del comparto devono applicare normative cyber security trasporti multilivello, in cui la direttiva NIS2 definisce gli obblighi legali e la IEC 62443 fornisce il quadro tecnico per implementare tali obblighi.

Esempio
L’integrazione tra la gestione dei rischi richiesta dalla NIS2 e i modelli di risk assessment previsti dalla IEC 62443-3-2, con mappatura dei flussi dati, identificazione dei vettori di minaccia e segmentazione della rete OT.

Il rispetto di entrambi gli standard deve essere verificabile attraverso audit interni e certificazioni.

Esempio
Un gestore ferroviario è tenuto ad adottare politiche di sicurezza per le sue infrastrutture digitali (NIS2) e dimostrare che i dispositivi dei suoi sistemi di segnalamento sono protetti da accessi non autorizzati (IEC 62443).

Un altro aspetto cruciale riguarda i fornitori: la catena di approvvigionamento è spesso il punto debole della sicurezza informatica. La NIS2 impone di valutarli attentamente, mentre la IEC 62443 consente di definire requisiti minimi per i dispositivi in base al livello di rischio.

Compliance e governance: strumenti e strategie

Raggiungere la compliance cyber security trasporti richiede ben più che il semplice rispetto formale di normative e regolamenti: significa costruire un sistema integrato di governance della sicurezza che tenga insieme obblighi legali, esigenze operative e specificità tecnologiche dei sistemi di trasporto.

In questo senso, l’interazione tra direttiva NIS2, standard IEC 62443 e buone pratiche internazionali come la ISO/IEC 27001 consente di sviluppare un approccio sistemico alla gestione dei rischi informatici in ambienti complessi e spesso critici.

Uno dei primi passi è la creazione di un Security Management System (SMS), ovvero un sistema di gestione documentato che descrive ruoli, responsabilità, processi decisionali e misure tecniche adottate per garantire la sicurezza dei sistemi IT e OT.

Questo sistema deve essere integrato nei processi aziendali ordinari, non relegato a una funzione isolata, perché la sicurezza delle reti nei trasporti non è un obiettivo da raggiungere una tantum, ma un’attività continua e dinamica.

Tra gli strumenti fondamentali per supportare questo modello rientrano:

  • Threat modeling trasporti
    L’analisi preventiva delle possibili minacce informatiche specifiche per ambienti misti IT/OT, tenendo conto dell’interazione fra i sottosistemi SCADA, i dispositivi embedded dei veicoli, le reti di comunicazione tra infrastrutture e centri di controllo.
  • Dashboard di monitoraggio in tempo reale
    Soluzioni software che permettono la visualizzazione dinamica degli asset critici, del loro stato di patching, delle vulnerabilità note e delle anomalie comportamentali, contribuendo a elevare il livello di sicurezza.
  • Audit e penetration test periodici
    Attività di controllo e simulazione di attacco, indispensabili per verificare che i requisiti di sicurezza non siano solo teorici, ma effettivamente applicati e resistenti alle minacce reali. I test di penetrazione OT devono essere eseguiti con estrema cautela, per evitare di compromettere l’operatività dei sistemi.
  • Programmi di awareness
    La pubblica amministrazione e gli operatori privati del settore dei trasporti devono investire in formazione continua per tutto il personale, dai tecnici di manutenzione agli amministratori di sistema, affinché ciascuno comprenda i rischi informatici correlati al proprio ruolo e agisca in modo responsabile.
  • SIEM e IDS adattati al contesto OT
    I Security Information and Event Management system, così come gli Intrusion Detection System, devono essere configurati tenendo conto della catena di approvvigionamento, della latenza nelle reti OT e dei vincoli di compatibilità con protocolli industriali come Modbus, DNP3 o OPC-UA.

Tutti questi strumenti devono essere coordinati all’interno di una strategia di governance del rischio che preveda cicli di valutazione, azione, verifica e miglioramento continuo.

La compliance cyber security trasporti, infatti, non si limita a soddisfare gli adempimenti di legge: deve essere parte integrante di un processo più ampio che assicuri la resilienza operativa del sistema di trasporto in scenari di crisi, errori umani o attacchi informatici mirati.

In sintesi, un’efficace governance della sicurezza nei trasporti richiede un equilibrio costante tra regolamenti europei infrastrutture, standard sicurezza OT, e innovazione tecnologica.

Solo un approccio interdisciplinare, che tenga conto della specificità del trasporto critico cyber, potrà portare le organizzazioni a un livello maturo di compliance e prontezza operativa contro minacce sempre più sofisticate.

Per concludere

Nel mondo interconnesso dei trasporti, la sicurezza delle reti e dei sistemi OT è fondamentale per evitare disservizi, incidenti e danni reputazionali. L’applicazione rigorosa della direttiva NIS2 e della IEC 62443 trasporto è la chiave per costruire un’infrastruttura resiliente, affidabile e conforme.

Ogni azienda, pubblica o privata, che opera nel settore della mobilità deve investire in sistemi di gestione della sicurezza informatica e adottare misure di sicurezza proporzionate ma efficaci. Solo così si potrà garantire la sicurezza dei cittadini, la continuità del servizio e la conformità ai regolamenti europei infrastrutture.


Domande e risposte

  1. Cosa sono le normative per la cyber security nei trasporti?
    Sono regole e standard volti a proteggere le infrastrutture di trasporto da minacce informatiche.
  2. Cosa prevede la direttiva NIS2 per i trasporti?
    Obblighi di gestione del rischio, notifica degli incidenti e adozione di misure tecniche di sicurezza.
  3. A cosa serve la norma IEC 62443?
    Serve a definire i requisiti tecnici e organizzativi per proteggere i sistemi OT usati nei trasporti.
  4. Chi è soggetto alla NIS2?
    Operatori di servizi essenziali, incluse aziende pubbliche e private del settore trasporti.
  5. Le norme NIS2 e IEC 62443 sono obbligatorie?
    La NIS2 è vincolante per gli Stati membri; l’IEC 62443 è uno standard volontario ma riconosciuto a livello globale.
  6. Come si applica la IEC 62443 nel settore ferroviario?
    Proteggendo i sistemi SCADA e le reti di segnalamento con controlli specifici contro accessi non autorizzati.
  7. Come si fa a essere conformi alla NIS2?
    Implementando sistemi di gestione della sicurezza, documentando le politiche e notificando gli incidenti.
  8. Quali rischi informatici minacciano i trasporti?
    Malware, ransomware, sabotaggi OT, phishing, exploit nei sistemi SCADA, e attacchi alla supply chain.
  9. La NIS2 copre anche la supply chain?
    Sì, impone la valutazione e la gestione dei fornitori terzi.
  10. Le PMI del settore trasporti devono adeguarsi?
    Se rientrano tra i soggetti essenziali o importanti secondo la NIS2, sì. Anche le altre dovrebbero adottare best practice per la propria sicurezza.
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