Indice dei contenuti
- Ransomware as a service: cos’è e come funziona
- Perché il ransomware as a service è una minaccia in crescita
- Gli attacchi informatici favoriti dal ransomware as a service
- Come si finanziano gli operatori ransomware as a service
- Come prevenire gli attacchi ransomware as a service
Negli ultimi anni, gli attacchi informatici che utilizzano il ransomware as a service (RaaS) sono diventati uno dei fenomeni più preoccupanti in ambito di sicurezza informatica.
Tra i casi recenti più eclatanti, troviamo l’attacco a Colonial Pipeline, una infrastruttura energetica statunitense. Qui, un gruppo di threat actors ha utilizzato un tipo di malware ottenuto da operatori di RaaS per paralizzare le attività dell’azienda e richiedere un riscatto milionario.
Fenomeni simili, grazie alla diffusione del modello di business del ransomware as a service, sono ormai comuni in tutto il mondo e sempre più accessibili anche a criminali con competenze tecniche limitate.
Vediamo dunque cos’è il ransomware as a service, come si sviluppa e quali sono le principali minacce per la sicurezza.
Ransomware as a service: cos’è e come funziona
Il ransomware as a service è un modello di business basato sul concetto di software as a service (SaaS), in cui sviluppatori di malware offrono il proprio ransomware in affitto.
Simile ai servizi SaaS legittimi, dove si paga una licenza per utilizzare software come Microsoft 365 o Google Workspace, nel modello RaaS gli operatori RaaS concedono ai cybercriminali l’uso del proprio malware in cambio di una percentuale sui proventi ottenuti tramite le richieste di riscatto.
La struttura del RaaS ransomware as a service è studiata per semplificare la gestione e la diffusione di attacchi informatici da parte di utenti con scarse competenze tecniche.
Gli operatori RaaS gestiscono la parte tecnica, offrendo una infrastruttura che include la creazione e l’aggiornamento di varianti di ransomware, la gestione dei pagamenti e il supporto agli affiliati.
Questo sistema, spesso organizzato in affiliate programs, permette ai threat actors di concentrarsi solo sulla diffusione del malware, senza preoccuparsi della sua creazione o mantenimento.
Perché il ransomware as a service è una minaccia in crescita
Il modello ransomware as a service rappresenta una minaccia crescente per diversi motivi. Prima di tutto, rende estremamente accessibile il ransomware: chiunque può diventare un affiliato, anche senza uno specifico livello di competenza tecnica.
Di fatto, per entrare in questo mercato, è sufficiente accedere a specifici canali del dark web, dove i RaaS operators mettono a disposizione il loro servizio dietro il pagamento di una quota d’iscrizione o come parte di una collaborazione basata su commissioni.
Inoltre, i ransomware offerti in modalità RaaS sono generalmente personalizzabili, consentendo agli affiliati di scegliere specifici tipi di ransomware o di adattare le varianti per colpire bersagli specifici.
Queste varianti di ransomware possono prendere di mira sia grandi aziende che singoli utenti, con attacchi mirati a settori specifici come sanità, finanza o enti governativi, rendendo i ransomware attacks altamente flessibili e difficili da prevedere.
Gli attacchi informatici favoriti dal ransomware as a service
Gli attacchi che utilizzano il ransomware as a service sono sempre più sofisticati. Una delle tendenze più comuni è il doppio attacco: oltre a bloccare i file attraverso la crittografia, gli aggressori minacciano di divulgare dati sensibili se il riscatto non viene pagato.
Questa doppia estorsione aumenta la pressione sulle vittime, spingendole più facilmente a pagare per evitare la diffusione pubblica di informazioni riservate.
Un altro aspetto da considerare è l’adozione di strumenti automatizzati da parte degli operatori RaaS. Molti servizi RaaS includono funzionalità come strumenti di phishing personalizzati, kit di exploit e persino dashboard di monitoraggio, che permettono ai cybercriminali di monitorare in tempo reale l’efficacia del loro attacco informatico e delle relative richieste di riscatto.
Come si finanziano gli operatori ransomware as a service
I RaaS operators ricavano guadagni importanti attraverso diversi modelli di guadagno. Alcuni richiedono il pagamento di una quota fissa, mentre altri preferiscono una percentuale sui riscatti ottenuti, una formula che rende il modello altamente scalabile.
In questo modo, i creatori del ransomware riducono il rischio di esposizione e garantiscono un flusso di entrate stabile, affidando agli affiliati la fase di distribuzione del malware.
Molte delle più note piattaforme di ransomware as a service seguono un modello di partnership, dove l’affiliato guadagna una percentuale dei riscatti e versa una commissione all’operatore RaaS.
Alcuni esempi di RaaS noti includono DarkSide, REvil e Conti, gruppi che hanno colpito infrastrutture critiche, aziende multinazionali e persino ospedali, ottenendo guadagni ingenti attraverso questa forma di tipo di malware personalizzabile.
Come prevenire gli attacchi ransomware as a service
La prevenzione degli attacchi di ransomware as a service (RaaS) è complessa ma essenziale per proteggere le aziende da violazioni che possono causare danni ingenti.
La natura versatile del RaaS, con varianti di ransomware che possono essere personalizzate, rende la prevenzione un obiettivo critico. Di seguito, approfondiamo le principali strategie per mitigare il rischio e aumentare la sicurezza informatica di aziende e utenti.
Formazione continua del personale
Il comportamento umano rappresenta uno dei principali vettori di attacco per i threat actors che sfruttano il RaaS.
Spesso gli attacchi iniziano con tecniche di phishing o spear-phishing, che mirano a indurre il personale ad aprire link o file dannosi. Per questo motivo, la formazione del personale è uno dei primi livelli di difesa.
Una strategia di training efficace dovrebbe:
- Educare i dipendenti a identificare email sospette, link ingannevoli e allegati rischiosi.
- Sensibilizzare sul fenomeno del social engineering, utilizzato per ingannare le vittime e spingerle a compiere azioni senza rendersene conto.
- Simulare regolarmente attacchi di phishing per testare la reattività del personale e identificare eventuali punti deboli.
Inoltre, corsi periodici e simulazioni pratiche aiutano i dipendenti a rimanere aggiornati sulle tecniche di attacco più recenti, aumentando la consapevolezza generale e riducendo il rischio che un attacco possa compromettere la sicurezza aziendale.
Implementazione di tecnologie avanzate di sicurezza
La tecnologia gioca un ruolo chiave nella protezione da ransomware attacks. Strumenti avanzati come l’intelligenza artificiale (IA) e l’analisi comportamentale possono identificare e bloccare attività sospette prima che un attacco ransomware raggiunga i suoi obiettivi.
Tra le tecnologie più efficaci troviamo:
- Endpoint Detection and Response (EDR)
Consente di monitorare e proteggere i dispositivi aziendali, rilevando comportamenti anomali che potrebbero indicare un’infezione in corso.
- Threat intelligence
Sistemi che raccolgono dati su attacchi globali in tempo reale, aiutando le aziende a riconoscere nuovi vettori di minaccia.
- Firewall avanzati e segmentazione della rete
Separare i dati sensibili da altre aree della rete è una misura preventiva che riduce la portata di un attacco in caso di infezione.
- Analisi comportamentale basata su IA
In grado di rilevare attività inusuali, come il tentativo di crittografare file, isolando la minaccia in modo automatico.
Adozione di backup regolari e protetti
I backup rappresentano una difesa fondamentale contro il ransomware. Un attacco basato su RaaS ha come obiettivo principale quello di bloccare i dati sensibili e richiedere un riscatto per sbloccarli.
Tuttavia, se un’azienda dispone di backup regolari e accessibili solo in modalità offline o tramite cloud sicuro, può evitare di pagare un riscatto.
Per massimizzare la sicurezza dei backup:
- Effettuare copie regolari dei dati critici e conservarle su supporti scollegati dalla rete.
- Implementare la regola del 3-2-1 (tre copie dei dati in due formati diversi, di cui una conservata offsite) per assicurarsi che i dati siano sempre disponibili.
- Proteggere i backup con accessi limitati e crittografia per evitare che eventuali threat actors possano compromettere anche le copie di riserva.
Mantenimento di aggiornamenti costanti dei sistemi
Le vulnerabilità nei software sono tra le principali porte d’ingresso per i ransomware as a service. I sviluppatori di ransomware mirano spesso a sfruttare exploit conosciuti in sistemi non aggiornati, colpendo le vittime più deboli.
Per proteggersi, è fondamentale applicare patch e aggiornamenti non appena disponibili.
Alcune misure da considerare includono:
- Monitorare regolarmente gli aggiornamenti di sicurezza rilasciati dai fornitori di software e applicarli in modo tempestivo.
- Automatizzare i processi di aggiornamento per ridurre le possibilità che una vulnerabilità rimanga scoperta per troppo tempo.
- Gestire i privilegi degli utenti in modo che solo personale autorizzato possa installare software, riducendo così i rischi legati a software non certificati o obsoleti.
Controlli di accesso rigorosi e gestione delle credenziali
Gli accessi non autorizzati sono una delle principali cause di infezione da malware. I RaaS operators e i loro affiliati possono utilizzare tecniche come il furto di credenziali per penetrare nelle reti aziendali. Avere controlli di accesso rigorosi può limitare l’accesso a dati sensibili e ridurre il rischio di infezione.
Alcune best practice includono:
- Autenticazione a più fattori (MFA)
Aggiunge un ulteriore livello di protezione anche se le credenziali di accesso vengono rubate.
- Rotazione frequente delle password
Utilizzo di gestori di password sicuri per evitare l’uso di credenziali deboli o ripetute.
- Limitare i privilegi di accesso
Solo al personale che ha effettivamente bisogno di accedere a determinate risorse.
Esempio:
L’accesso ai dati sensibili deve essere riservato solo a figure aziendali autorizzate.
Monitoraggio continuo e risposta rapida agli incidenti
Monitorare l’attività della rete permette di identificare rapidamente possibili anomalie che possono indicare la presenza di un malware. Per questo motivo, il monitoraggio continuo diventa essenziale, in particolare con la crescente diffusione del RaaS ransomware as a service.
Un sistema di monitoraggio efficace dovrebbe:
- Controllare l’attività di rete e segnalare attività sospette in tempo reale.
- Includere un piano di risposta agli incidenti, per reagire immediatamente in caso di infezione o tentativo di attacco.
- Implementare soluzioni di log management per analizzare i dati e identificare possibili minacce basate su comportamenti anomali.
Domande frequenti
- Cos’è il ransomware as a service?
È un modello che permette ai criminali di affittare ransomware per attacchi informatici.
- Come funziona il ransomware as a service?
Gli operatori RaaS forniscono il malware, gli affiliati lo distribuiscono e si dividono il riscatto.
- Perché il ransomware as a service è pericoloso?
Rende facile l’uso del ransomware anche a chi ha scarse competenze tecniche.
- Quali settori sono più colpiti dal ransomware?
Sanità, finanza e infrastrutture critiche sono tra i più bersagliati.
- Come evitare un attacco ransomware?
Usare software aggiornati, fare backup e formare il personale riduce il rischio.
- I ransomware attaccano solo grandi aziende?
No, possono colpire anche piccoli business e singoli utenti.
- È efficace pagare un riscatto per recuperare i dati?
Non sempre, e pagare incentiva ulteriori attacchi.
- Cos’è un operatore RaaS?
È chi sviluppa il malware e gestisce il servizio per affiliati.
- Quali sono le varianti di ransomware più diffuse?
DarkSide, REvil e Conti sono tra le più conosciute.
- Come si finanzia il ransomware as a service?
Attraverso commissioni sul riscatto o quote d’iscrizione dai cybercriminali.