Indice dei contenuti
- Violata una piattaforma sanitaria privata
- Mail ingannevoli con dati veri
- Le prime verifiche: nessuna compromissione dei sistemi pubblici
- Un caso che riaccende il dibattito sulla sicurezza dei dati sanitari
- Come difendersi dalle truffe digitali
Violata una piattaforma sanitaria privata
Un nuovo attacco informatico scuote il mondo della sanità digitale italiana. Un portale privato utilizzato da cittadini per gestire i rapporti con medici e farmacie è stato violato da hacker, che hanno sfruttato i dati degli utenti per inviare mail truffa con richieste di pagamento di crediti inesistenti.
L’intrusione è stata scoperta in Lombardia, ma secondo le prime ricostruzioni potrebbe aver coinvolto utenti anche di altre regioni italiane. La Polizia Postale, sotto il coordinamento della Procura, ha aperto un’inchiesta per truffa aggravata e accesso abusivo a sistemi informatici.
Mail ingannevoli con dati veri
Le email fraudolente, inviate da una presunta società di recupero crediti, contenevano dati anagrafici reali, informazioni sanitarie e riferimenti a esami clinici effettivamente effettuati dalle vittime.
Un dettaglio che ha reso il tentativo di frode ancora più credibile e pericoloso.
Il testo del messaggio intimava i pazienti a “regolarizzare” il presunto debito entro cinque giorni, rimandando a link malevoli che simulavano un sito ufficiale. Centinaia di cittadini hanno segnalato il raggiro, contribuendo a bloccare la diffusione della campagna.
Le prime verifiche: nessuna compromissione dei sistemi pubblici
Le autorità regionali competenti hanno precisato che non risultano compromessi i sistemi informatici centrali del servizio sanitario pubblico né quelli delle aziende sanitarie locali.
Le indagini si concentrano quindi sulla piattaforma privata utilizzata da molti pazienti come intermediario tra strutture sanitarie e farmacie.
Il Computer Security Incident Response Team e le strutture di Cyber Security e Privacy stanno collaborando per verificare l’origine dell’attacco e prevenire ulteriori violazioni.
Un caso che riaccende il dibattito sulla sicurezza dei dati sanitari
Secondo gli esperti, si tratta di un attacco mirato con finalità economiche: gli hacker possedevano già i dati personali delle vittime, probabilmente acquistati sul dark web o ottenuti in precedenti violazioni.
Il caso riporta l’attenzione su un tema cruciale: la protezione dei dati sensibili in un settore in cui la digitalizzazione cresce più velocemente delle misure di sicurezza.
La vicenda rappresenta un campanello d’allarme sulla fragilità delle infrastrutture sanitarie private, spesso meno protette rispetto a quelle pubbliche ma ugualmente ricche di informazioni preziose per i criminali informatici.
Come difendersi dalle truffe digitali
Gli esperti invitano a prestare massima attenzione alle comunicazioni che richiedono pagamenti urgenti o accessi tramite link sospetti.
Prima di cliccare, è sempre consigliabile verificare l’autenticità del mittente, evitare di fornire dati personali e segnalare eventuali anomalie alla Polizia Postale.
La consapevolezza digitale resta la prima difesa contro un fenomeno in crescita costante.