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Sharenting: rischi, psicologia e consapevolezza digitale 

Il fenomeno dello sharenting ha acquisito sempre più rilevanza con la diffusione dei social media, tanto da diventare una pratica comune. Tuttavia, dietro questa abitudine apparentemente innocua, si nascondono questioni complesse e potenziali rischi per la privacy e la sicurezza dei bambini. Comprendere a fondo il significato dello sharenting può aiutare i genitori a prendere decisioni consapevoli in merito alla condivisione di contenuti online.

Conseguenze dello sharenting

Indice dei contenuti 

  • I rischi dello sharenting per la privacy e la sicurezza 
  • Sharenting e psicologia: come influenza il benessere dei bambini 
  • Sharenting: esempi reali e impatti sulla famiglia 
  • Un caso reale: foto sui social – dall’album di famiglia alla vetrina online 
  • Come i genitori possono condividere responsabilmente 
  • La consapevolezza digitale: educare e proteggere i figli 

Sharenting, traduzione: Il termine sharenting nasce dall’unione delle parole “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità). 

Sharenting, significato: Questo fenomeno si riferisce alla tendenza di molti genitori a condividere online contenuti, come foto e video, riguardanti i propri figli sui social media.

Le motivazioni sono varie: dalla voglia di immortalare momenti speciali dei primi anni di vita come i primi passi o il primo giorno di scuola, fino al desiderio di condividere esperienze personali e sentimenti con amici e familiari. 

Il fenomeno dello sharenting ha acquisito sempre più rilevanza con la diffusione dei social media, tanto da diventare una pratica comune.  

Tuttavia, dietro questa abitudine apparentemente innocua, si nascondono questioni complesse e potenziali rischi per la privacy e la sicurezza dei bambini.  

Comprendere a fondo il significato dello sharenting può aiutare i genitori a prendere decisioni consapevoli in merito alla condivisione di contenuti online

I rischi dello sharenting per la privacy e la sicurezza 

Quando i genitori condividono foto dei propri figli sui social, è fondamentale riflettere sui rischi dello sharenting.  

Anche se molti vedono questi contenuti come innocui, in realtà esistono numerose implicazioni in termini di sicurezza e privacy. Uno dei rischi principali è legato al furto di identità. 

Condividere online informazioni sui propri figli, come la data e il luogo di nascita o dettagli su attività quotidiane, può rendere più facile a terzi accedere a informazioni personali.  

In alcuni casi, malintenzionati possono utilizzare queste informazioni per creare profili fittizi o per rubare l’identità del bambino. 

Inoltre, i contenuti condivisi possono finire nelle mani di persone sconosciute. Foto e video, una volta pubblicati, possono essere salvati, copiati e diffusi da altri utenti senza il controllo dei propri genitori.  

In un mondo in cui la cyber security è sempre più complessa, il fenomeno dello sharenting pone quindi domande importanti sulla gestione della privacy online e su come proteggere i dati personali dei minori. 

Bambino triste a causa dello sharenting

Sharenting e psicologia: come influenza il benessere dei bambini 

Dal punto di vista della psicologia, lo sharenting può influenzare il benessere dei bambini, soprattutto quando crescono e iniziano a rendersi conto dell’esposizione di cui sono stati oggetto fin dai primi anni di vita.  

Molti esperti si interrogano su come questa pratica possa influenzare la costruzione dell’identità personale. 

Un bambino che scopre di avere una “traccia digitale” completa della propria infanzia, creata e gestita dai genitori, può sviluppare un senso di mancanza di controllo sulla propria immagine. 

Lo sharenting è un tema su cui si soffermano molti psicologi e studiosi, evidenziando come l’esposizione precoce sui social possa influire sulla percezione del sé e sul rapporto con il proprio corpo e la propria immagine.  

Alcuni studi suggeriscono che la condivisione costante di immagini possa causare stress e ansia nei bambini, una volta raggiunta l’età in cui iniziano a capire il valore della privacy. 

Sharenting: esempi reali e impatti sulla famiglia 

Numerosi esempi di sharenting dimostrano come questa pratica sia ormai diffusa e consolidata.  

Basta scorrere un feed su Instagram o Facebook per vedere numerosi post che immortalano momenti privati di bambini sui social, dai compleanni alle vacanze estive.  

Nonostante molti genitori considerino queste condivisioni come parte integrante della propria vita online, l’impatto reale su bambini e adolescenti può essere significativo. 

Alcuni casi noti, ad esempio, hanno mostrato come bambini, una volta cresciuti, abbiano chiesto la rimozione delle proprie foto da internet.  

Questo dimostra come il fenomeno dello sharenting possa diventare motivo di veri e propri conflitti familiari, soprattutto se i genitori non si rendono conto dell’impatto a lungo termine di queste condivisioni.  

L’età più critica sembra essere quella dei due anni in poi, quando i bambini iniziano a riconoscersi nelle immagini e a percepire la propria presenza sui social media. 

Un caso reale: foto sui social – dall’album di famiglia alla vetrina online 

Un esempio comune di sharenting riguarda la pubblicazione sui social di foto dei propri figli in contesti quotidiani, come feste di compleanno, vacanze in famiglia, e persino momenti privati a casa.  

Questi scatti, un tempo custoditi negli album di famiglia, oggi si trovano esposti su piattaforme come Facebook, Instagram e TikTok.  

Molti genitori vedono in questo una nuova forma di condivisione della gioia e dei ricordi, ma spesso non considerano che ogni foto pubblicata diventa parte della traccia digitale del bambino. 

Un caso reale di sharenting è quello di Jessica, una madre americana che ha creato un blog interamente dedicato alla crescita del suo bambino.  

Con il passare degli anni, tuttavia, suo figlio, ormai adolescente, ha espresso disagio nel sapere che i suoi momenti più intimi erano documentati online senza il suo consenso. 

Questo tipo di conflitto familiare non è raro: molti bambini e adolescenti chiedono la rimozione delle proprie immagini dai social, sentendosi esposti o addirittura traditi dai propri genitori.  

L’impatto psicologico di questo fenomeno è reale e può influenzare profondamente le relazioni familiari. 

Come i genitori possono condividere responsabilmente 

Per evitare i rischi dello sharenting, i genitori possono adottare alcune pratiche utili a proteggere la privacy e la sicurezza dei propri figli senza rinunciare completamente alla condivisione online.  

Una strategia è quella di limitare la visibilità dei post, rendendoli accessibili solo a persone fidate. Inoltre, è consigliabile evitare di condividere informazioni dettagliate su luoghi e date, in modo da minimizzare il rischio di furto di identità. 

Anche la scelta di quali foto pubblicare ha un ruolo importante.  

Esempio:  
Immagini che ritraggono i bambini in contesti familiari intimi o in momenti imbarazzanti possono sembrare simpatiche nel momento in cui vengono scattate, ma potrebbero risultare dannose in futuro.  

Scegliere di non pubblicare momenti troppo personali o di non documentare costantemente la vita dei propri figli è un atto di tutela e rispetto per la loro privacy. 

Infine, una buona abitudine può essere quella di discutere con i figli, una volta che sono abbastanza grandi, delle foto che si intende condividere, coinvolgendoli nel processo decisionale e aiutandoli a capire il valore della propria immagine e della propria traccia digitale

La consapevolezza digitale: educare e proteggere i figli 

In un’epoca in cui la vita digitale è parte integrante dell’esperienza quotidiana, l’educazione alla consapevolezza digitale è fondamentale per preparare i bambini a gestire in modo autonomo e consapevole la propria identità online.  

Se da un lato lo sharenting può sembrare innocuo, dall’altro può rappresentare una violazione del diritto del bambino a costruire la propria immagine senza imposizioni esterne. 

Questa consapevolezza è importante anche per i genitori, che devono riconoscere l’importanza della privacy e del rispetto per la propria famiglia.  

La genitorialità digitale comporta nuove responsabilità e sfide, che richiedono una riflessione attenta sulle implicazioni delle azioni quotidiane e sulle conseguenze a lungo termine. 


Domande e risposte

  1. Cos’è lo sharenting?
    Lo sharenting è la pratica di condividere online foto e video dei propri figli sui social media da parte dei genitori. 
  2. Qual è il significato di sharenting?
    Il termine deriva da “share” (condividere) e “parenting” (genitorialità) e si riferisce alla condivisione di contenuti dei figli online. 
  3. Quali sono i rischi dello sharenting?
    I rischi includono il furto di identità, la violazione della privacy e possibili danni psicologici per i bambini. 
  4. Perché i genitori praticano lo sharenting?
    Molti genitori vogliono condividere momenti speciali dei propri figli con amici e familiari o costruire un ricordo digitale. 
  5. Quali sono gli impatti psicologici dello sharenting?
    Può influire sulla percezione del sé del bambino e causare ansia o stress in età avanzata. 
  6. Come evitare i rischi dello sharenting?
    Si consiglia di limitare la visibilità dei post, evitare dettagli personali e coinvolgere i figli nelle decisioni. 
  7. A che età i bambini percepiscono la loro presenza online?
    Generalmente intorno ai due anni, i bambini iniziano a riconoscersi e a percepire la propria presenza nelle foto. 
  8. Lo sharenting è sempre negativo?
    Non necessariamente; una condivisione responsabile e consapevole può mitigare i rischi associati. 
  9. Quali sono gli esempi di sharenting?
    Foto dei primi passi, compleanni o vacanze sono esempi comuni condivisi sui social dai genitori. 
  10. Come educare i figli sulla consapevolezza digitale?
    Spiegando il valore della privacy, coinvolgendoli nelle decisioni e insegnando loro a gestire la propria immagine online. 
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