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Una password ha distrutto 150 anni di storia: così un attacco hacker ha spento un colosso industriale

Un errore umano, una password debole e 700 persone a casa: il caso KNP scuote l’Europa

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Indice dei contenuti

  • Una chiusura inattesa: la fine della KNP
  • La lezione amara dell’errore umano
  • Un disastro sociale: 700 famiglie colpite
  • Le password: il primo vero antivirus
  • Una rivoluzione culturale urgente

Una chiusura inattesa: la fine della KNP

La KNP, storica azienda britannica con oltre 150 anni di attività, ha cessato definitivamente le operazioni. Non si è trattato di una crisi finanziaria né di una fusione ostile, ma di un attacco hacker devastante. La causa scatenante? Una password debole, scelta con leggerezza da un dipendente.

Il gruppo criminale Akira, specializzato in ransomware, si è infiltrato nei sistemi di KNP criptando tutti i dati e paralizzando l’intera operatività. Il riscatto richiesto: 5 milioni di sterline, una cifra insostenibile per l’azienda, che ha così dovuto dichiarare il fallimento.

La lezione amara dell’errore umano

Come ha raccontato Paul Abbott, direttore dell’azienda, l’intera catena produttiva è crollata in seguito a un gesto apparentemente innocuo. La scelta sbagliata di una password ha permesso l’accesso non autorizzato ai sistemi, rendendo inefficaci anche assicurazioni e protocolli di sicurezza.

Questo caso dimostra che la cyber security non dipende solo da software o firewall, ma dalla consapevolezza e formazione delle persone. Un’azienda può spendere milioni in protezioni digitali, ma sarà sempre vulnerabile se i suoi dipendenti non conoscono i rischi.

Un disastro sociale: 700 famiglie colpite

Il crollo di KNP ha significato 700 posti di lavoro persi. Un’intera comunità legata all’azienda ha visto sfumare in pochi giorni decenni di certezze. Il Regno Unito ha registrato oltre 19.000 attacchi informatici nel solo 2023: KNP è solo la punta dell’iceberg.

Altre aziende britanniche illustri – come Marks & Spencer, Co-op e Harrods – sono state colpite. E i parlamentari britannici parlano apertamente di rischio sistemico nazionale: basta un errore per compromettere l’intera infrastruttura economica e sociale.

Le password: il primo vero antivirus

Gli esperti sono unanimi: una password sicura è la prima linea di difesa. Non basta usare nomi o date di nascita. Le password devono essere lunghe, complesse, uniche per ogni servizio e possibilmente gestite tramite autenticazione a due fattori.

Le imprese devono anche formare i dipendenti, facendo in modo che ogni singola persona sappia riconoscere i pericoli, dai phishing via email ai dispositivi compromessi.

Una rivoluzione culturale urgente

Il caso KNP va studiato in ogni dettaglio. È il simbolo perfetto di un’epoca in cui la sicurezza digitale è questione di sopravvivenza. Investire in formazione, consapevolezza e pratiche digitali sicure non è più un’opzione, ma una priorità. Una rivoluzione culturale è in atto: chi non la abbraccia rischia di finire come KNP.

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