Indice dei contenuti
- L’ondata di attacchi hacker continua: nel mirino finanza e difesa
- Missili DDoS contro l’Italia: attacchi rivendicati su Telegram
- Hacker in azione dopo le dichiarazioni su Putin e il Terzo Reich
- Propaganda digitale con effetti limitati?
L’ondata di attacchi hacker continua: nel mirino finanza e difesa
Gli hacker filorussi tornano a colpire i siti web italiani, questa volta mirando agli istituti finanziari e all’industria delle armi.
Dopo gli attacchi dei giorni scorsi, la minaccia informatica non accenna a diminuire. L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha prontamente allertato le aziende e le istituzioni coinvolte, attivando misure di mitigazione per ridurre i danni.
Missili DDoS contro l’Italia: attacchi rivendicati su Telegram
Dietro la nuova offensiva c’è il gruppo NoName057(16), che su Telegram ha parlato apertamente di “punizione per l’Italia con missili DDoS“.
Gli attacchi hanno reso irraggiungibili i siti del ministero delle Imprese e del Made in Italy, della Guardia di Finanza e di alcuni sottodomini del ministero dell’Interno. Anche i siti dell’Aeronautica Militare e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti hanno subito disservizi temporanei.
Hacker in azione dopo le dichiarazioni su Putin e il Terzo Reich
Gli attacchi non sono casuali: il gruppo filorusso ha dichiarato che l’azione informatica è una ritorsione contro le parole del Presidente Mattarella, che nei giorni scorsi aveva paragonato la politica russa al Terzo Reich.
Già lunedì lo stesso gruppo aveva preso di mira i siti di banche e aziende di trasporto, causando difficoltà operative per diverse ore.
Propaganda digitale con effetti limitati?
Nonostante l’impatto mediatico, gli effetti degli attacchi hacker sembrano essere contenuti. L’Agenzia per la Cybersicurezza ha confermato di aver avviato tutte le procedure per proteggere i siti colpiti, collaborando con le forze dell’ordine.
Tra i bersagli degli hacker compare anche l’Atac, la società che gestisce il trasporto pubblico a Roma, il cui sito tuttavia risulta ancora funzionante. Secondo gli esperti, questi attacchi rappresentano più un’operazione di propaganda digitale che un vero e proprio sabotaggio informatico su larga scala.